La Nuova Sardegna

Sport

«Dal campo al video, sempre sul pezzo»

di Andrea Sini
«Dal campo al video, sempre sul pezzo»

Preparatori e personal trainer, come ci si reinventa al tempo del Covid: Simone Ripamonti e la sua Coach Academy

12 aprile 2021
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Resistere, finchè è possibile, aggiornarsi, ma soprattutto essere pronti a cambiare pelle e reinventarsi. Se lo sport chiude, a restare a casa sono non soltanto gli atleti ma anche tutti gli attori che gravitano attorno a una macchina che a volte è molto complessa.

Ne sa qualcosa Simone Ripamonti, preparatore fisico specializzato nel recupero degli atleti infortunati, che nonostante la giovane età ha già un curriculum pieno di esperienze in mezzo mondo. «Il lockdown di un anno fa ha tagliato le gambe praticamente a tutti – sottolinea il trentottenne professionista sassarese –, ma ha rappresentato una sfida importante da cogliere al volo. Siamo passati dal lavoro sul campo a quello all’aperto nei parchi, sino a che è stato possibile, e nel frattempo abbiamo sfruttato le opportunità fornite dalla tecnologia».

Che consente di lavorare a distanza non solo come performance, ma anche a livello didattico. Chi si ferma è perduto, insomma. «Il periodo di stallo forzato dal lockdown mi ha portato a chiudere l’attività di personal trainer che avevo avviato dal 2017. Ma il confronto con le nuove generazioni che ho la fortuna di avere grazie alla docenza alla facoltà di Medicina dell’università di Cagliari, in “Attività Motoria preventiva e adattata”, mi ha dato l’impulso per fondare l’Asd Sport Reeducation Club, coinvolgendo giovani specialisti delle scienze motorie. L’obiettivo è stato sin dall’inizio quello di portare anche in Sardegna i modelli virtuosi che ho avuto la possibilità di conoscere all’estero», sottolinea Ripamonti, che ha maturato esperienza in Spagna (Real Madrid), Italia (Sampdoria e Cagliari), a Dubai con l’Al Nasr allenato da Zenga e Australia (Melbourne City Fc).

Il passo successivo è stato la creazione della Src Coach Academy. «Si tratta di un altro progetto ambizioso che si propone come master formativo post universitario, con giovani talenti che vengono guidati da personale qualificato e specialisti del settore in un percorso di crescita personale e professionale che permetta di colmare le lacune presenti tra mondo universitario e lavorativo. In questo caso, dai seminari in presenza siamo ovviamente passati ai webinar – spiega Ripamonti – mantenendo vive le esperienze di confronto con aziende e docenti che provengono da tutto il mondo. Un confronto che permette non solo di accrescere le conoscenze ma anche di migliorare alcuni aspetti caratteriali come la resilienza, la tenacia e il lavoro di squadra attraverso attività di team building promosse per forgiare l’attitudine al team-work e alla gestione dello stress immersi in contesti ambientali e climatici unici come solo la Sardegna può offrire».

Un format che la Sport Reeducation Club ha consolidato la scorsa estate con il progetto “Road2Sardinia”, patrocinato dalla Regione Sardegna insieme a partner importanti come Dinamo Basket Sassari e Heart of Sardinia, che documenta e promuove le eccellenze del nostro territorio. Qua viene fuori in tutta la sua forza il legame con la Sardegna. «Laboratori del formaggio, della pasta, del pane e attività a contatto con la natura, permettono ai ragazzi di riscoprire stili di vita tuttora perfettamente conservati in alcune realtà dell’entroterra sardo permettendo loro di capire come sia diversificato il concetto di attività motoria e stile di vita sano. In un momento storico particolare come questo – conclude Simone Ripamonti –, le esperienze tecniche si fondono con quelle umane e vengono riviste necessariamente in un contesto ambientale estraneo al concetto di palestra così come normalmente è concepita».



In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative