cambiano le regole
Figc e Superlega: «Chi aderisce è fuori»
La norma è stata varata col voto unanime del Consiglio federale
27 aprile 2021
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ROMA. La norma anti-Superlega è cosa fatta. È bastato poco al presidente Figc Gabriele Gravina nel proporla, ancora meno per approvarla col voto unanime dell'intero consiglio federale. Un segnale deciso di intransigenza verso chi deciderà in futuro di aderire a tornei non riconosciuti da Figc, Uefa e Fifa, che comporterà «la decadenza dell'affiliazione». Del resto, il numero uno del calcio italiano se era stato chiaro quando aveva lasciato intendere che quanto accaduto serviva per riflettere e la modifica delle Noif con questa aggiunta mette al riparo, nero su bianco, da futuri eventuali colpi di spugna. Col voto unanime (quindi anche quello di Giuseppe Marotta, ad dell'Inter, uno dei club che aveva aderito al progetto).
«Chi ha interpretato la Superlega come un atto di semplice debolezza da parte di alcune società che vivono difficoltà economiche, sbaglia», ha precisato Gravina e da membro dell'Esecutivo Uefa ha anche rimarcato il fatto che «chi continuerà a essere intransigente rischia sanzioni come l'esclusione dalle competizioni internazionali». Tuttavia, l'esigenza di cambiamento unita alle falle della carovana del pallone ormai evidenziate dalla crisi pandemica, possono diventare un'occasione per rivedere il sistema calcio in Italia. Dunque, a breve si dovrebbe partire finalmente con la discussione relativa alla riforma dei campionati, partendo da Serie B e Serie C per poi arrivare al massimo campionato.
Serve un sistema più snello e sostenibile, sia dal punto di vista del numero delle squadre, che da quello legato a costi e ricavi. Per il momento non si parla di format, ma Gravina spingerà per una formula più spettacolar, quella dei playoff e playout. «Ora che ci sta pensando anche la Premier League è diventata di moda». Sul fronte riaperture, Gravina ha confermato di aver «presentato la richiesta di apertura a una parte di pubblico per eventi importanti anche nei mesi di maggio come la Coppa Italia».
«Chi ha interpretato la Superlega come un atto di semplice debolezza da parte di alcune società che vivono difficoltà economiche, sbaglia», ha precisato Gravina e da membro dell'Esecutivo Uefa ha anche rimarcato il fatto che «chi continuerà a essere intransigente rischia sanzioni come l'esclusione dalle competizioni internazionali». Tuttavia, l'esigenza di cambiamento unita alle falle della carovana del pallone ormai evidenziate dalla crisi pandemica, possono diventare un'occasione per rivedere il sistema calcio in Italia. Dunque, a breve si dovrebbe partire finalmente con la discussione relativa alla riforma dei campionati, partendo da Serie B e Serie C per poi arrivare al massimo campionato.
Serve un sistema più snello e sostenibile, sia dal punto di vista del numero delle squadre, che da quello legato a costi e ricavi. Per il momento non si parla di format, ma Gravina spingerà per una formula più spettacolar, quella dei playoff e playout. «Ora che ci sta pensando anche la Premier League è diventata di moda». Sul fronte riaperture, Gravina ha confermato di aver «presentato la richiesta di apertura a una parte di pubblico per eventi importanti anche nei mesi di maggio come la Coppa Italia».