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Thurpos e Tigers, il baseball è per tutti

Thurpos e Tigers, il baseball è per tutti

Le due squadre di Cagliari sono ai vertici del massimo campionato non vedenti

25 giugno 2021
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CAGLIARI. Metti una palla sonora, aggiungi l'assenza del lanciatore e della "presa al volo", perfeziona con alcune varianti "tempistiche" ed ecco nascere lo sport che non immagini potesse nascere. Il Baseball per ciechi è disciplina che ha due eccellenze in Sardegna. La nuova realtà si chiama Thurpos Cagliari, nasce nel 2017 nel capoluogo ma gioca a Iglesias, e guida dai piani alti la classifica del massimo campionato nazionale. Con lei c'è da sempre un' altra bella realtà, che ha avuto natali ben 15 anni fa, sono i Tigers Cagliari. Storica rivalità a parte, si tratta di due belle compagini che portano in alto il nome della Sardegna.

Il campionato, organizzato dalla Associazione Italiana Baseball per ciechi, può contare quest'anno anche sull'apporto della ìLega Italiana Baseball Ciechi e Ipovedenti ed è iniziato lo scorso 5 giugno. Per i Thurpos, guidati dal presidente giocatore Giuseppe Tocco, un esordio col botto: vittoria per 7-14 in trasferta contro la Fiorentina Bxc. Un exploit forse inatteso, soltanto opacizzato dal 10-8 all'esordio nel diamante del Comunale di Iglesias contro la Leonessa Bxc, e ringalluzzito dalla netta vittoria per 2-24 ottenuta sabato scorso sul diamante della Staranzano Bxc. A breve gli impegni ravvicinati contro i Patrini Malnate (sabato alle 15,30, in diretta su DirectaSport) e quello del 3 luglio sul campo dei Thunders Milano, che chiudono la fase di qualificazione che servirà a conquistare il migliore dei posizionamenti in vista dei quarti di finale dove non saranno ammesse distrazioni.

«Prima si giocava da fine marzo a fine luglio - spiega Andrea Spiga, uno dei migliori esterni della squadra - il covid ha stravolto tutto. Il campionato subirà un'interruzione a fine luglio per ripartire a settembre con le sue fasi finali». Intanto la squadra si allena di buona lena sotto il sole estivo per ben figurare a questi livelli.

Con un rammarico. Ci piacerebbe giocare a Cagliari per portare in alto il nome della nostra città ma nel capoluogo, purtroppo, non ci sono campi che si possano considerare idonei alle nostre esigenze. Essendo non vedenti abbiamo bisogno di alcuni riferimenti, come l'erba, che non sono presenti né al Cep nè al campo in via San Paolo - la chiosa finale dei componenti della squadra - per questo siamo costretti a emigrare fuori città».

Un peccato e insieme un orgoglio per chi li ospita. Sacrificio, forza d'animo e voglia di vincere. Ingredienti da apprezzare ovunque nell'isola. Mauro Farris

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