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Il Banco soffre sino all’ultimo ma il debutto è vincente

di Andrea Sini
Il Banco soffre sino all’ultimo ma il debutto è vincente

I biancoblù, privi di Clemmons, battono Pesaro dopo 40 minuti equilibratissimi Decisivo un break di 10-0 in avvio dell’ultimo quarto, gli ospiti sbagliano la tripla finale

27 settembre 2021
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SASSARI. Poco più di millecinquecento spettatori e un sospiro di sollievo tanto forte da spettinare i giocatori in campo: è quello che i tifosi della Dinamo soffiano fuori un attimo prima della sirena, quando la tripla scagliata da Sanford rimbalza sul secondo ferro e certifica la vittoria dei biancoblù. Il Banco di Sardegna dà il benvenuto al campionato 2021-’22 battendo la Carpegna Prosciutto Pesaro 75-73 al termine di un match complicato e di grande sofferenza a rimbalzo.

Ghiaccio rotto. Priva del play Clemmons, volato negli Usa per la nascita dei figli, e con Burnell rimesso in piedi all’ultimo momento dopo un attacco di gastroenterite, la Dinamo ha visto i marchigiani comandare il match per quasi 30’, anche se con distacchi minimi. Il momento chiave è arrivato a 9’ dalla fine, sul -7 quando i biancoblù hanno piazzato un break di 10-0 e hanno messo la prua avanti sino ai secondi finali. Poi, in un finale accesissimo, tra un errore e l’altro, dopo il 73-73 firmato da Jones, a fare la differenza sono stati due tiri liberi di Gentile a 10” dalla sirena, prima che la tripla della vittoria di Sanford finisse sul ferro. Prima vittoria stagionale e ancora tanto lavoro da fare, ma per il momento va bene così.

Freno a mano tirato. Demis Cavina mischia le carte del quintetto con Gentile, Devecchi, Battle, Bendzius e Mekowulu. L’avvio è contratto, con l’attacco che va a corrente alternata e la difesa che concede qualche rimbalzo offensivo di troppo. Pesaro fa il suo con Jones e Tambone e conduce le danze, il match resta in pieno equilibrio con la Dinamo che cambia più volte assetto e limita i danni con Logan (18-20). Cavina alza il quintetto, i sassaresi concedono ancora rimbalzi in attacco a grappoli e in pochi minuti arrivano diversi strattoni: dal 27-22 propiziato da Treier e Mekowulu il Banco incassa un parziale di 9-0 (27-31 5’25”), poi reagisce con un controbreak di 9-0 con Gentile e ancora Mekowulu (36-31 a 3’). Pesaro va in rottura prolungata, sarebbe il momento di azzannare il match, invece ecco un altro parziale di 7-0 per gli ospiti e il 36-38 del riposo.

Al rientro in campo la Dinamo è ancora più contratta, Pesaro riparte da dove era rimasta e resta avanti, 39-44. Bendzius batte un colpo, segna e fa segnare (44-44), ma intanto Battle ha già commesso il suo quarto fallo. Il pubblico prova a scuote i sassaresi, che trovano un po’ di sostanza con Mekowulu e riescono a mettere nuovamente la freccia, 50-49 a 3’30” dalla terza sirena. Da entrambe le parti arrivano errori di ogni genere e il match resta impantanato. Di certo il Banco non riesce a prenderlo in mano, e infatti la Carpegna se ne va nuovamente, con Demetri e Moretti che firmano il 52-56. Le cose si mettono male, perché in apertura di ultimo periodo arriva anche la bomba di Zanotti per il 52-59.

All’inferno e ritorno. La Dinamo riordina le idee e reagisce subito, muovendo il punteggio con Battle e Mekowulu. La Vuelle commette un paio di errori banali in attacco, incassa il gioco da 3 punti di Battle e il contropiede di Logan: tutto insieme fa un break di 10-0 (62-59) che cambia la gara. L’intensità sale, Sanford tiene a galla la Vuelle, mentre la Dinamo perde Battle per cinque falli ma trova altre risorse: Mekowulu e Logan risponde alla tripla di Tambone e a 3’ dalla fine il tabellone dice 70-66. L’epilogo però è ancora lontano: Sanford la mette da 7 metri, Logan infila la tripla del 73-69. È fatta? Neanche per sogno. Sanford segna subito, il Banco pasticcia e a 13” la peggiore difesa della partita regala a Jones la schiacciata del 73-73. Pesaro fa fallo, Gentile va in lunetta a 10” e fa 2/2, poi Cavina manda Devecchi su Sanford, che spara da distanza siderale e colpisce il ferro. Vittoria, 2 punti e un sospiro di sollievo che fa vento.

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