E alla fine Cavina sbotta: «Qualcuno non c’è proprio»
dall’inviato
Il coach recrimina per l’avvio e per il finale, poi bacchetta Clemmons e Mekowulu «Mi hanno fatto inc..., se non si fa canestro bisogna essere utili in altro modo»
01 novembre 2021
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MILANO. «Ci sono due cose in particolare sulle quali sono un po’ rammaricato. E sono l’inizio e la fine della partita. È in quei due momenti che non abbiamo fatto ciò che dovevamo fare e ed è lì che è maturato questo distacco così ampio».
Demis Cavina inquadra così le fasi chiave che hanno portato alla sconfitta della sua Dinamo contro la capolista Milano. «L’inizio non me lo aspettavo – dice il coach del Banco –, soprattutto dopo avere cambiato il quintetto, siamo partiti con 4-5 canestri troppo facili concessi a Milano. E alla fine non dovevamo concedere quel divario, seppure consistente ed evidente tra loro e noi. In mezzo, abbiamo provato a fare le nostre cose, ma siamo sempre stati a distanza».
Cosa si può salvare di questo pomeriggio così complicato? «Abbiamo giocato in maniera intensa e precisa nella parte centrale della gara, abbiamo iniziato il terzo quarto sbagliando molti tiri ma concedendo comunque meno al loro attacco. In quei frangenti è stata una partita vera, tenendo presenti le nostre caratteristiche attuali e ciò che è Milano. Attualmente il gap tra noi e loro è importante, è stata una gara proibitiva dal punto di vista tecnico e fisico, non siamo mai riusciti ad arrivare nell’area. Ma il rammarico vero è per quegli aspetti, potevamo continuare a giocare sino all’ultimo nonostante le difficoltà».
«Diop è stato il migliore lungo a livello di energia dopo 6 mesi fuori – aggiunge Cavina –. ed è chiaro che è un momento difficile per qualche giocatore. Sono molto contento della partita di Ousmane, l’ho visto crescere negli ultimi 2 anni a Torino ma se lui gioca una partita di questo tipo, significa che altri devono avere un rendimento diverso».
È ormai chiaro che c’è un problema serio nei ruoli di play e centro, con Clemmons e Mekowulu per l’ennesima volta evanescenti e mai in partita. A precisa domanda, il coach risponde così: «Su Mekowulu ho già risposto parlando di Diop. Gentile purtroppo in questa partita ha commesso qualche palla persa, ma la differenza rispetto agli altri del suo ruolo è stata evidente e per questo sono leggermente arrabbiato. Puoi sbagliare canestri, letture e passaggi ma non puoi prescindere dall’intensità, soprattutto su questo campo. Battle è stato a letto negli ultimi due giorni, il suo rendimento non lo voglio considerare, quei due invece li mi hanno fatto incazzare – sbotta il tecnico emiliano –, dobbiamo stare in campo dando qualcosa di diverso, soprattutto se non facciamo canestro». (a.si.)
Demis Cavina inquadra così le fasi chiave che hanno portato alla sconfitta della sua Dinamo contro la capolista Milano. «L’inizio non me lo aspettavo – dice il coach del Banco –, soprattutto dopo avere cambiato il quintetto, siamo partiti con 4-5 canestri troppo facili concessi a Milano. E alla fine non dovevamo concedere quel divario, seppure consistente ed evidente tra loro e noi. In mezzo, abbiamo provato a fare le nostre cose, ma siamo sempre stati a distanza».
Cosa si può salvare di questo pomeriggio così complicato? «Abbiamo giocato in maniera intensa e precisa nella parte centrale della gara, abbiamo iniziato il terzo quarto sbagliando molti tiri ma concedendo comunque meno al loro attacco. In quei frangenti è stata una partita vera, tenendo presenti le nostre caratteristiche attuali e ciò che è Milano. Attualmente il gap tra noi e loro è importante, è stata una gara proibitiva dal punto di vista tecnico e fisico, non siamo mai riusciti ad arrivare nell’area. Ma il rammarico vero è per quegli aspetti, potevamo continuare a giocare sino all’ultimo nonostante le difficoltà».
«Diop è stato il migliore lungo a livello di energia dopo 6 mesi fuori – aggiunge Cavina –. ed è chiaro che è un momento difficile per qualche giocatore. Sono molto contento della partita di Ousmane, l’ho visto crescere negli ultimi 2 anni a Torino ma se lui gioca una partita di questo tipo, significa che altri devono avere un rendimento diverso».
È ormai chiaro che c’è un problema serio nei ruoli di play e centro, con Clemmons e Mekowulu per l’ennesima volta evanescenti e mai in partita. A precisa domanda, il coach risponde così: «Su Mekowulu ho già risposto parlando di Diop. Gentile purtroppo in questa partita ha commesso qualche palla persa, ma la differenza rispetto agli altri del suo ruolo è stata evidente e per questo sono leggermente arrabbiato. Puoi sbagliare canestri, letture e passaggi ma non puoi prescindere dall’intensità, soprattutto su questo campo. Battle è stato a letto negli ultimi due giorni, il suo rendimento non lo voglio considerare, quei due invece li mi hanno fatto incazzare – sbotta il tecnico emiliano –, dobbiamo stare in campo dando qualcosa di diverso, soprattutto se non facciamo canestro». (a.si.)