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La Dinamo è a un bivio: ricompattarsi è la priorità

di Andrea Sini
La Dinamo è a un bivio: ricompattarsi è la priorità

Basket, le ultime prestazioni hanno messo in evidenza uno scollamento generale. Società e staff al lavoro per rimotivare i deludenti Clemmons, Mekowulu e Battle

02 novembre 2021
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INVIATO A MILANO. I conti certamente non tornano, ma forse per far volare gli stracci è ancora un po’ presto. C’è maretta, in casa Dinamo, e questo è innegabile dopo tre sconfitte consecutive e la netta involuzione generale che ha portato alla batosta di Milano.

Sotto i riflettori ci sono però le prestazioni sempre più scadenti di almeno tre giocatori e le dichiarazioni del dopogara di coach Demis Cavina. Lo scollamento tra una parte della squadra e lo staff tecnico è diventato ufficialmente una frattura con le dichiarazione fatte in sala stampa da Cavina: il coach si è esposto in maniera chiara, puntando il dito contro Clemmons e Mekowulu e salvando parzialmente Battle, alle prese con problemi intestinali, tracciando così a questo punto una linea netta.

Da una parte ci sono dunque questi tre elementi (due sarebbero del quintetto base), che nell’ultimo periodo hanno subito un’involuzione impressionante, arrivando a produrre tutti insieme, nel match di domenica ad Assago, la bellezza di 6 punti e 4 rimbalzi. Lasciando da parte per un attimo i discorsi legati alle caratteristiche di Clemmons (troppo poco play, troppo poco in ritmo), è possibile che il Mekowulu pimpante della scorsa stagione e di venti giorni fa sia diventato un rottame, e che i due esterni americani dopo un brillante precampionato si siano trasformati in due schiappe totali? Domande alle quali lo staff tecnico e gli stessi giocatori dovranno dare presto una risposta, magari attraverso un chiarimento nello spogliatoio e poi, auspicabilmente, direttamente sul parquet.

A oggi il Banco di Sardegna è una squadra scollata che viaggia ad almeno due diverse velocità. Il paradosso è che il parco italiani (Treier e Diop compresi), che per altro non presenta né un top player né un elemento in grado di cambiare da solo una partita (l’unico, per esperienza e curriculum, sarebbe Gentile), sta in qualche modo salvando la baracca insieme a Logan e Bendzius. Il play americano e l’ala lituana sono però le prime “vittime” delle trappole delle difese avversarie, che li isolano e li sfiancano con continui raddoppi.

Il rientro di Diop aggiunge soluzioni, atletismo ed energia, ma è destinato a relegare definitivamente alla naftalina i lunghi di scorta Borra (già utilizzato pochissimo) e Gandini. Con 13 uomini ora a disposizione e le rotazioni che si allungheranno a 9, Cavina e il suo staff sono chiamati a un complicato lavoro di ricucitura a livello tecnico e mentale, anche con l’aiuto della società. Solo questa operazione, assolutamente urgente, dirà se al Forum è stata solo tracciata una linea o se si è prodotta una frattura. Nel secondo caso, qualche decisione prima o poi andrà pur presa.

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