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In apnea dall’inizio alla fine Dinamo, è come un incubo

di Andrea Sini
In apnea dall’inizio alla fine Dinamo, è come un incubo

Sotto di oltre 30, con Trieste non bastano gli ultimi 5’ giocati decentemente per spuntarla Terzo ko di fila in campionato, domani si torna in campo in Champions: c’è il Ludwigsburg 

07 novembre 2021
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SASSARI. Le partite di basket durano 40 minuti ed è davvero difficile vincerle se per 35’ sei stato preso a pallate dagli avversari. Dura soltanto 5 minuti, gli ultimi, la gara della Dinamo, che sul -24 (51-75), dopo essere stata anche a -32, inizia una inutile rincorsa contro il tempo. Al PalaSerradimigni finisce 74-83 per l’Allianz Trieste ma nessuno ricorderà il garbage time nel quale i biancoblù hanno salvato la faccia.

Il grande incubo. Negli occhi dei tifosi resterà l’incubo di una squadra che per lunghi tratti è stata dominata e persino umiliata, incapace di reagire e costretta a ingoiare il terzo ko di fila in campionato, il quarto considerando la Champions. E proprio in coppa sarà in campo già domani sera alle 20,30, il Banco, contro Ludwigsburg, con un quesito enorme in sospeso: coach Demis Cavina e lo staff tecnico, che ovviamente condividono con i giocatori la responsabilità per questa prestazione imbarazzante, hanno ancora il controllo pieno della situazione o qualche giocatore si è già schierato contro? Il campo sembra aver dato risposte chiare.

Segnali inquietanti. Il quintetto con Clemmons, Gentile, Burnell, Bendzius e Mekowulu non ingrana. La Dinamo parte con sette errori consecutivi al tiro e una palla persa, mentre dall’altra parte Trieste è concreta quanto basta per andare via sullo 0-9, con Banks e Mian. Cavina richiama Clemmons in panca dopo appena 3’ e inserisce Logan, che trova subito una tripla. Il Banco sembra essersi svegliato ma non è così: l’Allianz difende bene, i sassaresi tutt’altro e sul 7-15, poco oltre metà periodo, è il momento di un timeout. L’ingresso di Diop e Battle dà energia al quintetto, Trieste non si scompone e colpisce da lontano con Banks e Mian, ma anche da sotto con Delia e Deangeli e alla prima sirena è avanti meritatamente 18-25.

Crollo verticale. La squadra di Cavina non si scuote e anzi continua a precipitare: la zona fa acqua da tutte le parti e dopo meno di 2’ Trieste è volata a +14, con Cavaliero che piazza la tripla del 18-32. I biancoblù muovono il punteggio solo dalla lunetta, i ragazzi di Ciani viaggiano su un’altra dimensione e volano sul +20 prima che Cavina si decida a chiedere un timeout. Il fallo antisportivo di Mekowulu costa al Banco la bellezza di 6 punti, con l’ex Fernandez che sgancia la bomba del 22-45 poco oltre metà periodo. La Dinamo è alle corde, le due bombe di Clemmons non cambiano l’inerzia e l’Allianz continua a bombardare. A metà partita la Dinamo torna negli spogliatoi sepolta da 24 punti di scarto (34-58) e dai fischi del pubblico.

La reazione che non c’è. Nel quintetto che torna in campo c’è a sorpresa capitan Devecchi, c’è anche Diop al posto di Mekowulu. La Dinamo prova a ritrovarsi ma si parte ancora con 5 errori consecutivi al tiro (tre triple aperte) e intanto Trieste vola a +28, 34-62. Arrivano cambi su cambi ma l’inerzia non cambia, Trieste affonda come una lama nel burro trovando il 38-68 a 4’29” dalla terza sirena. “Meritiamo di più”, canta il Commando, il resto del pubblico condivide, mentre Deangeli vola a schiacciare in faccia a Mekowulu, con Banks che firma dalla lunetta il +32 ospite, 39-71. Si entra nell’ultimo quarto sul 42-71 e la reazione biancoblù non arriva in tempi utili. Mekowulu viene espulso dopo avere commesso il secondo fallo antisportivo a 5’10” sul 51-75.

Garbage time. Trieste a quel punto alza il piede dall’acceleratore e il Banco si riavvicina più che altro con il cuore (62-79 a 2’30”, addirittura 74-81 a 45”), ma non è una vera rimonta: agli ospiti è sufficiente tenere un minimo alta la concentrazione per veleggiare tranquillamente verso una meritata vittoria. Non chiamatelo tentativo di rimonta, please.

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