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«Carbonia, quanta sfortuna»

«Carbonia, quanta sfortuna»

Con i galluresi è arrivata la settima sconfitta in dodici gare

06 dicembre 2021
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CARBONIA. Sabato è arrivata la settima sconfitta in 12 gare per la squadra mineraria sul terreno dell’Arzachena e le cifre sono spietate: 10 i gol fatti, terzultimo attacco del girone, 24 reti al passivo, ultima difesa. «Siamo consapevoli che i numeri sono in gran parte negativi – ammette il vicepresidente Federico Cinus–, eppure, a dispetto dei risultati, devo dire che sono contento dei ragazzi. Quello che manca è l’ esperienza, quella che ti consente di controllare l’andamento delle gare. Sabato abbiamo subito per un errore del portiere, che ha rinviato sui piedi di un avversario pronto a fare il filtrante per il gol. L’Arzachena non ha fatto altri tiri in porta, noi sì, non ci hanno premiato alcune situazioni ma la squadra ha giocato bene. Siamo contenti di come mister Suazo sta affrontando il campionato, però è chiaro che ci serve almeno un rinforzo per reparto, persone di esperienza che aiutino i più giovani a crescere e ci consentano di ottenere i punti necessari per la salvezza».

Il dirigente ricorda poi le difficoltà per lo stadio. Dallo scorso campionato i sulcitani sono costretti a giocare lontano dallo Zoboli, il campo di Carbonia, a causa di un lungo contenzioso con la vecchia amministrazione comunale. «Speriamo che dal 22 dicembre, nella gara interna con l’Aprilia, sia possibile giocare tra le mura amiche – si augura Cinus–. Questo consentirebbe anche di aumentare le entrate del sodalizio disastrate dal Covid e dalla necessità di giocare in impianti vuoti. Sono rimasto basito di fronte all’atteggiamento degli imprenditori locali – denuncia–. Credo che il Carbonia calcio rappresenti tutto il territorio, dia visibilità, ospitando le altre squadre e andando in giro per Campania e Lazio. Mi aspettavo che la comunità locale si stringesse intorno alla squadra contribuendo con generosità. I tifosi sono splendidi, la città ha 40 mila abitanti, per il lavoro che faccio conosco cosa può dare il territorio, credo sia necessario un apporto maggiore se si vuole tenere la categoria e magari ambire ad altro».

Carlo Floris

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