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Basket, il rovescio in Champions alimenta cattivi pensieri. E ora si va a Venezia

11 dicembre 2021
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SASSARI. Dinamo, dica -33. Il dottore del basket sassarese deve capire qual è il male che ha colpito i biancoblù mercoledì in casa del Prometey. Una ricaduta. Un sanguinoso 89-56 che va ben oltre la semplice figuraccia. Era la gara chiave e solo vincendola di 9 si poteva andare al secondo turno, attraverso i play-in, invece la squadra biancoblù ha marcato visita nell’insieme. Terapia di gruppo, per coach Piero Bucchi che dalle sensazioni positive scaturite con la “bella” sconfitta all’overtime in casa dei campioni d’Italia della Virtus Bologna appena tre giorni prima, si è trovato poco dopo in una discesa folle sull’ottovolante di un team che in Ucraina è mancato sul piano del carattere, della “testa”, della costanza.

Sì, c’era il lungo viaggio. Sì, mancava Stefano Gentile e Tyus Battle ha potuto giocare solo per il regolamento Bcl, mentre aspetta di conoscere la sua futura destinazione. Sì, il non più ragazzino David Logan in effetti in questo periodo è stato spremuto un po’ troppo e continua a non garantire quella leadership che da lui ci si aspetta, e che nessun altro sembra avere attualmente nel Dna. Ed è una grave carenza, in un gruppo così fragile mentalmente. I segni negativi sono stati in tutte le voci, e quel che preoccupa è che alcuni si ripetono in maniera pesante.

Anche domenica scorsa a Bologna alla voce rimbalzi è stato un calvario biancoblù: 50-32. E mercoledì in Coppa 44-26. ed ecco allora un altro sintomo per il dottore del basket, in un fondamentale che nasce dall’impegno individuale messo al servizio del collettivo. È più un lavoro da psicologo quello che attende ora coach Bucch. La squadra è rientrata solo ieri a tarda sera dall’Ucraina, stamattina riposo e un solo allenamento nel pomeriggio prima di una nuova partenza. Sabato, destinazione Venezia.

Potrebbe rientrare nel gruppo Gentile, rimasto a Sassari per seguire la terapia dopo la botta rimediata domenica scorsa, potrebbero esserci novità di mercato per risolvere il caso dell’esubero Battle, il play Robinson avrà qualche ora in più per migliorare la sintonia con il gruppo e l’ottimismo può essere più di un placebo, se non si guarda una classifica che comincia a produrre cattivi pensieri, alimentati da prestazioni sconcertanti e non scacciati dai risultati. A Venezia si vedrà qual è la vera Dinamo.

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