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Bucchi non fa drammi «In gara sino all’ultimo e tante cose positive»

dall’inviato
Bucchi non fa drammi «In gara sino all’ultimo e tante cose positive»

Il coach dei sassaresi: «Dobbiamo ancora crescere»  E Sardara sbotta: «L’arbitro Noce non era in giornata»

24 gennaio 2022
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BRESCIA. La delusione nei volti dei giocatori e di coach Piero Bucchi, la rabbia di Stefano Sardara, che a fine gara dice senza mezzi termini quanto l’arbitraggio gli sia rimasto indigesto. Il bersaglio, in particolare, è il terzo fischietto: «L’arbitro Noce non era sereno o non era in giornata, ma mi interessa poco – sbotta il presidente della Dinamo –.Quello che mi interessa è che spendiamo tanto e facciamo tanti sacrifici per stare a questi livelli, e per questo se dobbiamo perdere deve essere solo per la bravura degli avversari, non per altre cause».

In sala stampa parla coach Bucchi, rientrato al suo posto dopo la settimana trascorsa a casa con il covid. «Siamo rimasti attaccati alla gara sino all’ultimo contro una squadra che sta vivendo un momento di forma eccellente – dice il tecnico bolognese –, oggi questo è un campo molto complicato. Siamo arrabbiati, non potrebbe essere altrimenti, ma ci sono comunque tante cose buone da portarci dietro. Siamo di fronte alla squadra forse più in condizione del campionato, e al suo cospetto abbiamo disputato una buona gara. Alla fine loro hanno avuto più freddezza». Quanto ha pesato l’uscita di Diop per falli a 6’ dalla fine? «Ha influito, certo. Ousman ci dà una buona copertura in difesa e la sua uscita non è stata una cosa positiva. È giovane e deve dosare i falli e capire quando è il caso di spenderlo. Ma ha giocato una buona partita».

Brescia nel finale ha avuto una maggiore forza mentale e più freddezza? «Chiamiamola come vogliamo, ci è mancato qualcosa. Dobbiamo cercare di migliorare da tutti i punti di vista, ma come ho detto da questa partita ci portiamo dietro diverse cose buone».

Poi una considerazione generale sulla fretta con la quale vengono bollate le squadre e gli allenatori. Come Magro, che ora sta portando in alto Brescia. «In Italia conta sempre l’ultima partita – dice Bucchi –, e invece il lavoro andrebbe valutato con più calma: c’è troppa fretta nel dare un giudizio su allenatori e giocatori, occorrerebbe un po’ di freddezza. Capisco che i tifosi e le società vogliono vedere risultati immediati, ma servirebbe un po’ di pazienza». (a.si.)



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