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Pasquini: "Dinamo più forte"

Giovanni Dessole
Pasquini: "Dinamo più forte"

Il direttore generale del Banco di ritorno dagli Usa non si sbottona sugli acquisti: «Sarà una squadra intrigante eliminando i difetti del 2021/22»

19 luglio 2022
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Sassari. Come sempre disponibile il direttore generale della Dinamo Banco di Sardegna Federico Pasquini. E poi ancora empatico, criptico ma con le idee ben chiare, il tutto con un anno in più sulla carta di identità (sabato scorso era il suo compleanno) e reduce dall’ennesima Summer League della sua carriera. «È andata bene. C’erano tutti gli operatori di mercato, per cui come sempre tante utili chiacchiere e tanti confronti positivi».

Domanda: il nuovo centro biancoblù arriverà da Las Vegas? «No - dice smontando subito la suggestione -. La Dinamo è oggi a un livello che per un rookie sarebbe troppo complicato da affrontare».

Sul parquet della città che non dorme mai Pasquini ha potuto ammirare «tantissimi giocatori interessanti, un sacco di 2002/2003 che al momento attuale non considerano l’Europa come possibile destinazione, ma che tra un paio d’anni chissà, potrebbero anche sbarcare sul vecchio continente».

Ok, non sarà quindi una scommessa il lungo che ancora manca al mosaico sassarese ma un giocatore che conosce l’Europa, e la gioca da qualche tempo. Nessuna indicazione, si lavora sotto le tracce di un mercato che ribolle, in attesa di avere il quadro completo della Dinamo. «Sarà una Dinamo intrigante, almeno nella misura in cui le modifiche fatte al roster ci permetteranno da un lato di non perdere la chimica trovata lo scorso anno e, dall’altro, di essere più forti rispetto al 2021/22».

In tutto questo, fondamentale è la continuità data al progetto dal nucleo storico che, comprensibilmente, avrà un ruolo fondante. «Un ruolo fondamentale. I tempi sono stretti: a ottobre ti giochi Champions League e inizio campionato, ma a settembre sei già in Supercoppa: senza un nucleo base che acceleri il processo di amalgama, l’inserimento dei nuovi e apprendimento di schemi e metodologie non si va da nessuna parte».

Quali le aspettative rispetto ai nuovi arrivati? «Alla fine sempre le stesse: sperare che quando li hai in casa siano forti come quando li hai seguiti in altre squadre. La cosa che mi piace è che i nuovi si giocano una grande opportunità per fare l’ultimo step europeo».

I due tasselli italiani mancanti (Chessa e Gandini in poule) saranno annunciati a giorni. Intanto la Lega A spara i suoi colpi e aspetta di definire roster e giochi in vista del via. Pasquini il basket lo conosce bene. Impossibile non chiedere qualcosa sulla A che verrà. «Fra gli umani dicoMassinburg di Brescia. Fra i disumani certamente Mickey di Bologna. Come squadra interessante l’idea Napoli mentre non saprei identificare la potenziale sorpresa: tante le squadre che potrebbero esserlo».
 

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