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Bucchi: «Belle sensazioni il Banco farà divertire»

Antonello Palmas
Bucchi: «Belle sensazioni il Banco farà divertire»

Il coach fa il punto dopo una settimana di preparazione: «Sono carico, voglio fare qualcosa di importante per Sassari»

28 agosto 2022
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Oristano «Ho perso i conti delle mie stagioni da coach, ma ogni volta è bello affrontare un’esperienza diversa, una sfida nuova, sempre con rinnovato entusiasmo». Piero Bucchi, guida confermata a pieni voti della Dinamo Banco di Sardegna, comincia oggi la seconda settimana di preparazione nel ritiro di Oristano e si definisce «excited, per dirla come gli americani, eccitato e carico. È un lavoro che mi piace e mi appassiona, così lo faccio con la leggerezza di chi si diverte ma con la grinta di chi vuole provare a fare qualcosa di importante per Sassari».

Anche i ragazzi sono “excited” come il loro tecnico e in buone condizioni?
«Li ho trovati mediamente abbastanza bene, si vede che durante le vacanze hanno lavorato, chi più chi meno: e infatti la prima settimana di solito si usa per riportare tutti su un livello accettabile di condizione, perché se si vuol fare pallacanestro a certi livelli si deve spingere senza rischiare infortuni. Anche dal punto di vista del clima e dello star bene insieme le sensazioni sono molto buone. D’altra parte è un gruppo confermato per 9 dodicesimi, tutti elementi collaudati e bravi ragazzi. Ma anche i tre nuovi mi hanno fatto buona impressione sotto il profilo umano e dell’attitudine, non posso che essere soddisfatto, si lavora molto bene».

Ci può illustrare le scelte degli acquisti?
«Federico Pasquini mi ha presentato una lista di 15-20 nomi per ruolo, ho fatto una scrematura in base alla caratteristiche, definendo un gruppo su cui puntare sino alle scelte definitive. Jamal Jones è colui che deve sostituire Burnell, buon giocatore e bravo ragazzo che ci è stato molto utile, ma avevamo bisogno di un uomo che si accoppiasse meglio con Bendzius. Per quanto riguarda Chris Dowe, ci serviva un elemento che rispetto a l partente Logan (giocatore eccellente, ma prevalentemente un 2) ci permettesse di giocare sia da play che da guardia e questo ci consente di utilizzare Gentile soprattutto da guardia».

Infine Chinanu Onuaku, pivot molto diverso rispetto a Bilan. Con lui cambia la filosofia di gioco?
«Onuaku è molto fisico e atletico, fa della stazza e dell’energia il suo punto di forza. Ha fatto molto bene lo scorso anno, può darci un grosso contributo. Certo qualcosa dovremo cambiarla, spetta a me adattarmi alle caratteristiche dei giocatori e aiutarli. Dovremo essere un po’ camaleontici, mutare pelle in modo produttivo. Come? Sinora abbiamo fatto molto lavoro atletico e solo due allenamenti di basket veri e propri, andiamo con molta cautela: sarà il campo a dirci qual è il valore effettivo della squadra».

Treier operato dopo l’incidente al gomito con la nazionale estone e fuori tre mesi, è una brutta tegola.
«Sono molto dispiaciuto per l’assenza di Kaspar che si fa ben volere da tutti, per fortuna durante il recupero salterà effettivamente un mese e mezzo di stagione. Sappiamo che non è una perdita semplice da assorbire, ma siamo convinti che tornerà più forte di prima. Ha già cominciato la rieducazione, per questo tipo di lesioni è bene mobilizzare subito la parte interessata per evitare che si blocchi».

Avete valutato un ritorno sul mercato? O sarà Jones a sostituirlo come 4?
«Un pensiero ce lo fai, ma giocatori per cui valesse la pena di sconvolgere il roster non ce n’erano: preferiamo resistere così. Sì, utilizzeremo Jones e (perché no?) Devecchi, giocatore intelligente che sa muoversi anche in quel ruolo».

Come si approccia una stagione con due squadre come Milano e Virtus nettamente sopra le altre?
«Facendo ognuno del proprio meglio, giocatori e coach, quando hai dato il massimo puoi dirti soddisfatto. Chiaro che questi due club per il budget di cui dispongono possono fagocitare la maggior parte dei successi, ma sarà bello provare a toglier loro qualcosa. Comunque molti club quest’anno hanno alzato il potenziale investendo davvero tanto, da Venezia a Reggio Emilia, da Tortona a Brescia, che hanno messo in campo tanti buoni contratti. Noi? Se riusciremo a essere una buona squadra, coesa anche dal punto di vista umano, potremo divertirci...»

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