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Senza carica non è una Dinamo: i big biancoblù hanno toppato

Antonello Palmas

	Coach Bucchi
Coach Bucchi

A Treviso prove incolori degli uomini chiave Onuaku, Robinson e Bendzius

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Inviato a Treviso Occorre fare in fretta a metabolizzare una sconfitta nelle modalità come quella al PalaVerde con Treviso. Occorre fare in fretta perché la Dinamo domani scende già in campo, ancora in trasferta ma questa volta in Champions League in casa del Paok Salonicco, fondamentale per un posto nella fase successiva. Occorre fare in fretta perché la seconda sconfitta in trasferta e contro una abbordabile Nutribullet fa suonare un campanello d’allarme, al netto delle disavventure che la squadra di Bucchi ha dovuto affrontare (out anche Gentile, che contro lo scatenato Banks sarebbe potuto essere risolutivo).

Il team di Nicola ammirevole per l’energia non è apparsa avere i numeri per tenere testa a un Banco che solo a sprazzi ha fatto vedere come ha battuto Verona pochi giorni prima. Contro quel Banco non c’è Banks che tiene, invece i biancoblù hanno regalato una serata indimenticabile alla 36enne guardia di Memphis che tra triple e penetrazioni ha deciso da solo il match realizzando 29 punti e collezionando record societari. Bravo lui, ma grazie a una Dinamo in confusione (quante palle perse). Logico chiedersi come sia normale che il migliore sia stato quel sostituto di Dowe, Nikolic, due giorni dopo essere stato paracadutato sul pianeta Dinamo, bagnando il suo ritorno da ex a Treviso con una prestazione inimmaginabile. No, non lo è, perché, tolte le prove di Chessa (al ritorno da un mese di stop), Kruslin (ha riaperto da solo il match nel finale, ma nessuno l’ha seguito), Jones (ancora progressi) e anche Diop (peccato per qualche errore di troppo in appoggio e qualche fallo evitabile), i “big” hanno toppato. Robinson troppe pause, Bendzius non ha mai visto la scintilla di cui ha bisogno per accendersi, ma soprattutto Onuaku si è preso una intera giornata di vacanza facendosi “scherzare” da Cookie e Sorokas. Da presuntuosi pensare di farla franca con una squadra meno forte (sinora non aveva mai superato i 60 punti...) ma che ci ha messo l’anima. A Bucchi il compito di capire insieme ai suoi giocatori cosa è successo e organizzare una reazione adeguata. Già da domani in Tessalonica.
 

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