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Restivo raggiante: «Women, io vi adoro»

di Antonello Palmas
Restivo raggiante: «Women, io vi adoro»

Parla il coach dopo il colpo Dinamo in Eurocup contro Venezia: «In campo giovedì ho visto una sola squadra e una sola pallacanestro»

07 gennaio 2023
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Sassari Può capitare che il numero 32 batta il numero 1 del tabellone: più facile in uno sport come il calcio, se segni un gol fortunoso e poi parcheggi il bus davanti alla tua porta. Più difficile nel basket, dove chi non gioca soccombe. Ma alle Women, forse lo si è capito, piacciono le cose difficili, e da numero 32 (cioè l’ultima delle ammesse al Round 1 dei playoff di Eurocup), giovedì hanno preso a pallate la numero 1 Reyer Venezia, che al PalaSerradimigni ha rischiato il disastro, inseguendo sempre con larghi distacchi le scatenate sassaresi (sino al +24 del 35’, con alcune azioni da manuale el basket, un livello mai visto).

Le venete sono riuscite a limitare la sconfitta sul -7 solo per un comprensibile crollo fisico di una squadra con poche alternative. Insomma un’impresa storica, le biancoblù hanno dominato in maniera inattesa una vera corazzata, sorpresa e incapace di rispondere alla carica di energia della padrone di casa, supportate per la prima volta da un pubblico vero e caldo (quasi 600 spettatori). Giovedì 12 al “Taliercio” il match di ritorno nel quale è la Reyer, favorita per il successo finale della competizione, a dover recuperare. E già questo è un pezzo storia.

Tra le protagoniste la polacca Anna Makurat: «Abbiamo giocato una gran gara, e forse si sarebbe potuto fare anche qualcosa di meglio. Sono una perfezionista e mi piacerebbe giocare non 35 ma 40’ perfetti. Ma siamo molto felici, devo fare i complimenti alla squadra. Bisogna ragionare su due gare per la qualificazione e anche se un +7 punti può sembrare poco per ciò che abbiamo prodotto, era davvero difficile fare di più. Però possiamo provare a migliorare ancora qualcosa».

Un successo che cambia qualche prospettiva anche in campionato? Avete battuto la vicecapolista... «Certo, Venezia è una delle migliori della A1 e la vittoria in Eurocup può essere un segnale anche per noi. Si gioca 5 contro 5 e anche con una delle più forti e con un roster di altissimo livello possiamo dire la nostra».

Antonello Restivo è il mago di questo fenomeno chiamato Women, per la sua Dinamo si è trattato probabilmente della più bella ed entusiasmante prestazione in tre anni di storia: «Dico grazie al pubblico, è diverso giocare in un palazzetto con tanta gente, stanno cominciando a seguirci e apprezzare il lavoro che sta facendo questo gruppo fantastico che sapevo sarebbe cresciuto tantissimo. Queste ragazze hanno una tranquillità e una gioia di giocare a pallacanestro assurde. Sapevano che sarebbe stato difficile contro una squadra dal roster enorme, anche se qualcuno dice che non è abituato a giocare certe partite...» Il riferimento è al collega della Reyer Mazzon, che ha porlato di scarsa abitudine delle sue a match in cui conta la differenza canestri: «Io ricordo che siamo una delle squadre più giovani – risponde Restivo – giochiamo sempre centellinando energie e per 35’ abbiamo dominato. La loro fisicità e il bagaglio tecnico ha consentito loro quei 5’ finali davvero importanti, ma in campo c’è stata solo una squadra e solo un tipo di pallacanestro. Ho visto un basket pazzesco. Ci godiamo l’ennesimo capolavoro e ci concentriamo su Valdarno».

E ammette: «Sì, io le adoro, sono contento che anche il pubblico le possa ammirare e tifare. Ci provano sempre, non si arrendono mai, nei momenti difficili rispondono aggredendo, andando in contropiede, questa è una mentalità che abbiamo e sta crescendo molto». I duelli vinti Carangelo-Yasuma e Shepard-Holmes sono stati fondamentali: «Venezia per fortuna ha liberato Carangelo, uno dei migliori in Europa e migliore d’Italia. Holmes queste gare le sente molto e le piace giocarle, anche lei sta crescendo tanto». Si può cominciare a sognare? «A Venezia servirà una gran partita, loro saranno super aggressive. Non dovremo pensare al è+7. Se non ci riusciremo avremo comunque fatto grandi cose».
 

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