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Il sassarese Luiu ad Ancona per volare in alto: «Mi alleno col papà di Tamberi»

di Gianna Zazzara
<usng-titolo>Il sassarese Luiu ad Ancona per volare in alto: «Mi alleno col papà di Tamberi»</usng-titolo>

20 anni, ha vinto l’ argento ai Mondiali junior nel salto in alto, una medaglia costruita nella sua città

11 gennaio 2023
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Sassari Sulle orme dell’oro olimpico Gianmarco Tamberi. Massimiliano Luiu, sassarese doc, argento ai Mondiali Under 20 di Nairobi nel salto in alto, da tre mesi si è trasferito ad Ancona per allenarsi con Marco Tamberi, il papà-coach di Gimbo. Obiettivo: i Giochi di Parigi 2024.

«Tamberi è il mio idolo, ho pianto davanti alla tv quando a Tokyo si è scambiato la medaglia d’oro con l’amico Barshim. Mai avrei immaginato di poter essere allenato, un giorno, da suo padre, Marco, che con Gimbo ha costruito un splendida carriera. La mattina ancora mi sveglio e mi chiedo se è tutto vero. Sono al settimo cielo».

Massimiliano, 20 anni, è uno dei talenti del salto in alto azzurro. Nel 2021 ha vinto l’argento ai Mondiali junior, in Kenya. Una medaglia “costruita” a Sassari, allo stadio dei Pini, dove Massimiliano si è allenato da quando aveva 7 anni con Crescenzio Carboni, 81 anni, della polisportiva Libertas. «Non ho mai sentito la differenza d’età, Crescenzio per me è come un padre. È grazie a lui se ora sono ad Ancona, non lo ringrazierò mai abbastanza. Ed è grazie a lui se ho scoperto il salto in alto. Prima ho provato con il mezzofondo poi Crescenzio mi ha detto “proviamo col salto in alto” ed eccomi qua. Quando gli ho detto che mi sarei trasferito ad Ancona perché Marco Tamberi mi aveva proposto di allenarmi mi ha abbracciato forte. Ce la metterò tutta, anche per lui».

Un talento puro Massimiliano. Un metro e 95 di altezza per 80 chili e una passione per volare alto. «Mi è sempre venuto naturale». Tanto naturale che nell’agosto di due anni fa, pochi giorni dopo l’oro di Tamberi a Tokyo, ha vinto l’argento mondiale. «Quel giorno è stato tutto perfetto. Cinque salti riusciti iniziando a 2 metri per proseguire con 2,06 e 2,10, poi 2,14 e 2,17. In Kenya la rincorsa è stata perfetta. Mi sono ispirato a Gimbo, e ora eccomi qui al Palaindoor di Ancona, dove si allena anche lui».

Massimiliano incontra il papà di Gianmarco Tamberi lo scorso aprile, durante un raduno. «Ci siamo trovati subito bene, una sintonia unica». A giugno entra nel gruppo sportivo della polizia di Stato delle Fiamme Oro (lo stesso club in cui milita Dalia Kaddari e i due campioni olimpici Marcel Jacobs e Gianmarco Tamberi). «A settembre arriva la proposta: “Vuoi trasferirti ad Ancona per allenarti con Marco Tamberi?” Ho risposto subito di sì, ho cominciato a urlare e ho chiamato subito mamma. Non ci credevo. Come abbiamo festeggiato? Con una bachata». Certo, non è stata un decisione presa a cuor leggero. «A Sassari c’è la mia famiglia, i miei amici, la mia fidanzata Elisa, i divertimenti... ma il mio sogno è diventare un campione del salto in alto». E Massimiliano è sulla strada giusta. «Mi alleno 4 volte a settimana, tre ore al giorno, solo corpo libero. È dura, sto cambiando tutta la tecnica, dalla rincorsa allo stacco. Ma con Marco Tamberi non senti la fatica. Conosce tutti i segreti del salto in alto, è stato campione italiano e finalista alle Olimpiadi di Mosca nel 1984. Il suo modo di spiegare è incredibile, ti trasmette tutta la passione che ha per questo sport». E poi c’è la scuola. «Sto frequentando l’ultimo anno, devo diplomarmi, l’ho promesso a mamma». Poi l’anno prossimo Parigi. «Sarebbe stupendo far parte della pattuglia sarda ai Giochi 2024. Io ce la metterò tutta, incrocio le dita».


 

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