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La sassarese Jessica, dalla danza ai guantoni: «Un’altra vita grazie al muay thai»

di Gianna Zazzara
Jessica Meloni
Jessica Meloni

E' campionessa italiana nei 52 kg. Il sogno? «Le Olimpiadi»

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Sassari Muscoli d’acciaio in un fisico da modella. Jessica Meloni, sassarese, 35 anni (ma ne dimostra dieci in meno), ne aveva 27 quando si è messa i guantoni e ha scolpito, a pugni, il suo corpo e la sua anima. «Il muay thai (nota come boxe thailandese, ndr) mi ha cambiato la vita, mi ha regalato un’incredibile sicurezza in me stessa e una serenità mentale che auguro a tutti. Ora non ho più paura di stare in prima fila, in qualsiasi situazione».

Jessica, che si allena al Tarantini Fight Club di Sassari sotto la guida del maestro Angelo Tarantini, è campionessa italiana Wmc di muay thai, categoria 52 chilogrammi.

«Ho conquistato il mio primo titolo professionistico nel 2021. Che emozione quando ho indossato per la prima volta la cintura». L’anno scorso invece ha vinto i campionati italiani assoluti. E tra due settimane, il 25 e 26 marzo, a Jesolo, combatterà di nuovo per tenersi stretta la cintura da professionista. «Mancano solo 15 giorni e gli allenamenti si stanno facendo sempre più intensi. È abbastanza dura anche perché per rientrare nella categoria devo perdere un paio di chili e sono a dieta stretta: zero carboidrati, qualche galletta, e pollo. Un po’ triste, è vero, soprattutto perché non posso uscire con gli amici a mangiare una pizza, ma è un sacrificio che faccio volentieri».

Una vita dura quella della “guerriera” Jessica che alterna gli allenamenti in palestra al lavoro dietro a un banco salumi in una nota catena commerciale. «Quando la gara si avvicina è complicato incastrare palestra e lavoro. In queste settimane mi devo allenare almeno quattro ore al giorno e devo fare i salti mortali per incastrare gli allenamenti con i turni di lavoro. Per fortuna i miei colleghi fanno di tutto per venire incontro alle mie esigenze».

Jessica ha scoperto tardi il muay thai, a 27 anni. «La praticavano i miei vecchi datori di lavoro. Un giorno mi hanno invitato in palestra ed è stato amore a prima vista, da allora non ho più mollato». Una scelta curiosa per una ragazza che fino ad allora era appassionata di danza classica e ginnastica artistica. «Mi è servito. Per dare i calci al viso bisogna essere molto elastici e la danza in questo mi ha aiutato molto».

Vedere Jessica allenarsi in palestra è impressionante. Raffica di calci contro i colpitori tenuti dall’allenatore e poi ginocchiate al sacco. È uno sport pericoloso? «Puoi farti male. Il muay thai è un’arte marziale che unisce ai colpi di boxe e ai calci le ginocchiate e le gomitate. Noi professioniste combattiamo senza protezioni, neanche il caschetto, indossiamo solo i guantoni. E sì, puoi farti male. Se prendi una tibiata in faccia sono dolori. Spesso sono uscita dal ring con un occhio nero. Ma durante il combattimento gli atleti sono tenuti comunque a osservare il massimo rispetto degli avversari». Tra due settimane il titolo Wmc. Poi? «Vivo nel presente. Ora devo cercare di vincere per la seconda volta la cintura, poi si vedrà. Il muay thai è stato riconosciuto dal Cio disciplina olimpica ed è candidato a entrare ai Giochi di Los Angeles del 2028. Sarebbe un sogno partecipare, e forse resterà tale anche perchè sono la più “vecchia” della Nazionale».

Jessica potrebbe immobilizzare chiunque, sa tirare i pugni e sa difendersi anche usando le gambe. «Per fortuna non mi sono mai trovata nella situazione di dover utilizzare calci e pugni al di fuori del ring. Comunque mi fa sentire molto più sicura andare in giro sapendo di essere in grado di difendermi. Consiglio a tutte le donne di praticare muay thay».

Pregiudizi? «Mai incontrati. I miei amici e i miei colleghi sono tutti orgogliosissimi. Mia nonna Vera è la più tifosa di tutti. Mamma? Sono sicura che da lassù mi guarda ed è felice».
 

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