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Pasquini: «Dinamo da urlo, ora resetta»

di Antonello Palmas
Pasquini: «Dinamo da urlo, ora resetta»

Il giemme dopo l’impressionante vittoria in gara2 dei quarti «Bravi a correggere i dettagli. Ma domani è gara3 a Sassari e Venezia resta fortissima»

17 maggio 2023
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Venezia «In gara2 siamo stati davvero perfetti, soprattutto per quanto riguarda la difesa» commenta il general manager della Dinamo, Federico Pasquini, che però si affretta ad avvertire: «Dopo esserci goduti questa bella affermazione e aver pareggiato la serie sull’1-1 bisogna essere bravi a resettare tutto immediatamente, perché domani sarà tutta un’altra storia, si gioca contro una formazione fortissima, lunghissima, fisica e che adotterà degli aggiustamenti per riprendersi». Quasi come se ci fosse la paura che la forza di un’impresa choccante come quella compiuta lunedì al Taliercio possa allentare la tensione in vista di gara3 dei quarti dei playoff scudetto. Ma i sassaresi di Piero Bucchi (grandissima la sua gestione della gara) hanno dimostrato proprio in questa occasione di saper dominare gli istinti e andare al sodo. E sono in grado di reggere anche l’urto di questa onda positiva, frutto di una delle prestazioni più stratosferiche che si ricordino, tenendo presente la forza dell’avversario, la posta in palio e il fatto di giocare fuori casa: anche +28 prima del 55-81 finale, lasciando sotto i 60 punti e in casa propria uno dei roster più forti del torneo. Tanta roba.

Una trasformazione in meglio nel giro di 48 ore che non passa inosservata in quella che è sicuramente la serie dei quarti più bella in assoluto e più avvincente: «Certo – dice Pasquini – è evidente che abbiamo fatto una gara2 che resta lì, nel senso che per qualità offensiva, controllo, difesa e presenza a rimbalzo è stata davvero una Dinamo spettacolare». Difficile trovare un difetto nella prestazione di lunedì, che ha ammutolito un pubblico caldissimo e pronto a gustarsi un successo-bis di Spissu&Co, quella che avrebbe instradato la serie: a un certo punto si udivano solo le poche decine di supporter biancoblù (ancora una volta rinchiusi nel famoso “acquario”, una soluzione inutilmente umiliante specie per tifosi corretti come quelli sassaresi e che viene adottata solo a Venezia).

Il coach della Reyer, Neven Spahija, riguardo al secondo tempo ha parlato dei «peggiori 20 minuti da quando sono arrivato a Venezia, non ha funzionato niente di quello che avevamo preparato. Abbiamo avuto gli stessi problemi della prima partita e in più non abbiamo segnato», facendo i «complimenti a Sassari per la straordinaria partita messa in atto, in attacco e difesa avevano le idee chiare ed hanno messo in campo quello che avevano preparato. Cosa non ha funzionato? Tutto, la loro fisicità è stata devastante, noi non abbiamo funzionato nel nostro complesso».

«Sì, onestamente abbiamo assistito alla partita perfetta – spiega Pasquini –, perché i ragazzi sono stati bravi con la testa a ripartire dopo la sconfitta di sabato, che avrebbe potuto anche creare delle ripercussioni dal punto di vista psicologico. Noi invece non i abbiamo pensato e questa è una prova di maturità importante». Forse addirittura quella vittoria di misura ha pesato al contrario più nell’approccio della Reyer che in quello degli sconfitti di gara1. Come avete fatto a non farvi condizionare? «Sono stati bravi i ragazzi, hanno fatto due giorni in hotel che sino serviti a fare una giusta analisi, abbiamo corretto alcuni dettagli che non erano andati in gara1. E avevo visto sguardi positivi che mi facevano ben sperare».

Una reazione e anche un successo erano da mettere in preventivo per una squadra di carattere come il Banco di Sardegna, ma sono le proporzioni dell’impresa a impressionare: «Io ho tanta fiducia in questa squadra, una squadra che ha fatto un campionato importante, un girone di ritorno incredibile nel quale a un certo punto eravamo a 10/12, con tante vittorie in trasferta: queste cose – conclude Pasquini – non capitano per caso».
 

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