La Dinamo vuole stupire Basket City, con la Virtus Bologna serve l’impresa
Il Banco vuole dare un segnale di crescita con l’avversario più duro
Sassari «Di impossibile non c’è mai niente» dice coach Piero Bucchi a chi gli chiede se l’idea di uscire a braccia alzate dal match di stasera al PalaDozza di Bologna sia solo un bel sogno. Ma sa che la Dinamo dovrebbe compiere una vera impresa in casa della squadra più in forma e attrezzata del momento, la Virtus Bologna, che sinora non ha lasciato nemmeno gli spiccioli agli avversari di turno in campionato e che in Euroleague ne ha perso solo una su 4 (giovedì ha fatto fuori anche la Stella Rossa), con la ciliegina della vittoria in Supercoppa.
«Affrontiamo una squadra forte e dal roster profondo – dice Bucchi, bolognese e per anni tecnico nelle giovanili delle V nere – ma non parto mai sconfitto. Andiamo con fiducia, voglio vedere da parte dei ragazzi un giusto atteggiamento, a livello di impatto hanno dato 20 punti a tutti, abbiamo la consapevolezza di quanto sarà dura».
Nelle file biancoblù ancora assente Raspino, vicino al rientro. La Virtus Bologna sembra già al top, gioca con grande convinzione, ha fisicità, atletismo e tante opzioni. Non ci sarà l’ex Achille Polonara (proprio ieri la società ha annunciato che tra un mese si valuterà la ripresa del giocatore, reduce da un’operazione p er la rimozione di un tumore), ma in compenso il resto dei nomi sono da paura: dai senatori Hackett e Belinelli a un Pajola molto cresciuto, dal recuperato Abass al sesto italiano Mascolo; per non parlare del gruppo di stranieri, con Shengelia praticamente immarcabile se è in giornata anche da tre. E appaiono in stato di grazia Mickey e Cordinier, ormai simbolo della Virtus per energia, atletismo, strapotere fisico sui due lati del campo. E poi il talento di Smith, le triple di Dobric, la difesa di Dunston. Nel roster anche il lungo ex Russia Cacok e il recuperato Lundberg.
Come si fa ad affrontare una corazzata simile: «I miglioramenti della squadra passano attraverso il miglioramento di tutti – spiega Bucchi – , tanti giocatori stanno cercando la miglior condizione esempio Charalampopoulos, si è visto che Tyree in Polonia è arrivato un po’ sgonfio, normalissimo dopo essere stato fermo 2 mesi e mezzo; con McKinnie ci ho parlato, sta capendo dove si trova, lui lo deve fare giocando partite vere, europee e italiane, non ha avuto modo di farlo in preseason perché è arrivato dopo. Ci tengono tutti, lavorano, hanno il giusto approccio, sono positivo nel pensare che possano fare meglio di quanto espresso sinora». E quella di oggi sarà la partita numero 100 in Serie A di Filip Kruslin, il miglior regalo per lui sarebbe una gran partita del gruppo in uno dei templi del basket europeo.