La Nuova Sardegna

Sport

Calcio

Marco Atzeni, il super bomber detto Zazà: «L’Arborea vi stupirà, vuole dare fastidio alle big»

di Paolo Camedda
Marco Atzeni, il super bomber detto Zazà: «L’Arborea vi stupirà, vuole dare fastidio alle big»

La squadra oristanese è al sesto posto in classifica del Girone A di Promozione e vuole continuare a salire ancora

14 novembre 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Oristano Superato un avvio di stagione complicato, l'Arborea ora è al sesto posto in classifica nel Girone A di Promozione, e vuole salire ancora. Domenica è arrivata la vittoria casalinga con il Lanusei mentre nel turno precedente, sul campo del Verde Isola Carloforte, gli oristanesi hanno vinto per 1-5, trascinati dal loro bomber Marco Atzeni, autore di una tripletta dopo un periodo di astinenza che in campionato durava da inizio anno.

«Ieri ho compiuto 33 anni, per cui possiamo dire che a Carloforte mi sono fatto un regalo in anticipo», dice Marco. I suoi tre centri hanno fatto sorridere anche suo padre, il presidente Franco: «"Era ora!", mi ha detto. Ora la classifica si è fatta più buona e penso che anche lui sia più sereno».

Dopo i 18 gol nel 2022/23, l'attaccante dell'Arborea ha dimostrato a tutti di non aver perso il fiuto del bomber. «Mi piace far gol in acrobazia, sono un attaccante potente che sfrutta la sua forza fisica per liberarsi al tiro. Per gli attaccanti i gol sono importanti, ed io posso dire di averli sempre fatti in tutte le categorie in cui ho giocato, dalla Seconda alla Promozione».

La tripletta al Verde Isola Carloforte non è stata per lui la prima in carriera: «Avevo già fatto 3 gol due anni fa con la Tharros e con l'Arborea un paio di volte – ricorda–. Ogni tanto fa piacere». E pensare che da giovane Marco non giocava in attacco: «Ho iniziato a giocare in Prima squadra con l'Arborea a 16-17 anni da fuoriquota, quando c'era come allenatore Umberto Angioni, che mi ha fatto esordire con i grandi. È stata una sua scoperta provarmi nel ruolo di attaccante centrale, perché io prima giocavo da centrocampista e da esterno. Da lì è nato tutto».

Da quel momento in poi Marco ha sempre fatto il centravanti. «Sono partito dalla Prima Categoria con l'Arborea, e poi dopo 3 anni sono andato in Seconda Categoria alla Tharros. L'anno dopo sono tornato nella squadra del mio paese. C'erano progetti importanti, e da lì poi sono rimasto per diverse stagioni in gialloblù. Successivamente sono riandato via per tornare nuovamente all'Arborea l'anno scorso. Il richiamo era molto forte, poter giocare a casa mia assieme a mio fratello ha prevalso su tutto il resto. Oggi posso considerarmi una bandiera dell'Arborea».

Tutti nell'Oristanese lo conoscono con il suo soprannome. «Mi chiamano Zazà – racconta –, me lo hanno messo da quando ero bambino ed è un soprannome nato in famiglia. Mi chiamavano sempre così e poi anche i miei amici hanno iniziato a farlo».

Marco è cresciuto in una famiglia che respira calcio: in squadra c'è anche suo fratello Paolo, mentre suo padre Franco è il presidente della società. Nella vita Marco Atzeni lavora da sempre nell'impresa edile di famiglia. «Un lavoro duro che mi impegna tanto. Sono fidanzato e nel tempo libero mi piace guardare molto calcio in tv, in particolare l'Inter, di cui sono da sempre un grande tifoso». Nel prossimo turno gli oristanesi sfideranno il Castiadas in trasferta. «Da questa partita capiremo meglio che ruolo potremo recitare in questo campionato. Vogliamo provare a stare lì, fra le prime 4 o 5 squadre. Non siamo una corazzata, però vogliamo provare a dare fastidio alle big».

Primo piano
Il toto-nomi

Capodanno a tutti i costi: Comuni dell’isola a caccia di artisti e senza badare a spese

di Serena Lullia
Le nostre iniziative