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Torres, Daniele Giorico: «Siamo tutti rammaricati, ma niente sconforto e ripartiamo»

di Sandra Usai
Torres, Daniele Giorico: «Siamo tutti rammaricati, ma niente sconforto e ripartiamo»

L’uomo d’ordine della squadra parla della flessione dei rossoblù: «Tre sconfitte in cinque gare, un ruolino di marcia non consono al nostro valore»

08 febbraio 2024
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Sassari Dalla marcia spedita del girone d'andata al passo zoppicante del ritorno. La Torres non sembra più la stessa e lo evidenziano gli appena 6 punti ottenuti nelle ultime cinque partite, con tre sconfitte (e perdita dell'imbattibilità casalinga) e due vittorie interne, gravate da 11 gol subiti da quella che fino a dicembre era la difesa meno battuta del campionato. I numeri non mentono e la domanda che ne consegue è: cosa sta succedendo alla squadra rossoblù?

Ripartire. «Succede che si sta attraversando un periodo un po' complicato della stagione – dice Daniele Giorico – come capita nel calcio. Ci gira male e finisce che nonostante una gara dominata come col Sestri domenica scorsa, senza però riuscire a finalizzare, gli avversari escano vittoriosi pur avendo fatto quasi nulla». Il centrocampista, uomo d'ordine della squadra, non è preoccupato per l'infelice momento di scarsi risultati. «Non è un ruolino di marcia consono alla Torres di questo campionato, è vero, ma forse avevamo abituato tutti troppo bene.... I primi a dispiacersi per come sta andando siamo noi. Siamo rammaricati, siamo arrabbiati, ma non dimentichiamo ciò che è stato fatto in precedenza. L'errore da non commettere adesso è farci prendere dallo sconforto, bisogna invece analizzare la situazione per capire come tornare a essere brillanti come prima e ripartire con fiducia».

Ambizioni. La sconfitta al “Sanna” con l'inguaiato Sestri, arrivata bruciante e inattesa dopo gli schiaffoni rimediati a Carrara, ha sancito che qualcosa non sta più funzionando. «I liguri hanno fatto una gara difensiva – spiega Giorico – avendo necessità di punti per salvarsi, e sono stati bravi a resistere e piazzare anche il colpo vincente. Il nostro è stato un buon approccio alla sfida, è mancata la stoccata finale. Siamo appannati? Un po' sì, ma non parlerei di stanchezza fisica e neppure mentale. Dopo la corsa frenetica per sostenere il duello col Cesena un periodo di minore lucidità può starci, ma assicuro che non abbiamo esaurito le risorse. Ricordiamo che il nostro obiettivo non era vincere il campionato ma provare a cullare ambizioni da playoff, e quelle restano vive».

Giochi aperti. Le parole del numero 24 torresino suonano come definitivo addio a ogni residuo pensiero di primato, col Cesena che non perde un colpo e la distanza (adesso di 9 punti) che si è ormai fatta pesante. «Il sogno – precisa lui – non è ancora svanito, anche se è diventato molto più difficile da realizzare. Non pensiamo troppo a ciò che sarà, fino a poco tempo fa ce la siamo giocata ad armi pari e se non riusciremo a rientrare in lizza per il vertice cercheremo di centrare il miglior piazzamento per la lotteria finale degli spareggi. In tanti anni di serie C ne ho viste di cose... Tutto può sempre succedere». Nel prossimo turno la Torres è di scena ancora in casa (si gioca sabato), contro la Juventus Ng. «Affrontiamola con tranquillità, mettendoci tutti qualcosa in più. Basta una scintilla per ritrovare i risultati e riaccendere l'entusiasmo».

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