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Mina è il gladiatore del Cagliari, con lui in campo non si perde

di Enrico Gaviano
Yerri Mina difensore del Cagliari calcio
Yerri Mina difensore del Cagliari calcio

Il difensore centrale colombiano è diventato il leader dello spogliatoio

07 maggio 2024
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Cagliari “No Yerry Mina, no party”. Parafrasando la nota pubblicità si può spiegare così l’importanza che il 29enne difensore colombiano ha assunto nella corsa salvezza del Cagliari. Giocatore che nonostante abbia esordito in maglia rossoblù appena a inizio febbraio è già diventato il leader della squadra. A dirlo sono i numeri , le prestazioni e anche i tifosi che lo hanno eletto come nuovo idolo.

Un’altra dimostrazione è arrivata domenica nella partita contro il Lecce. Ranieri lo ha tenuto quasi nascosto sino al momento di dettare la formazione e la sua presenza in campo è risultata decisiva. Si potrebbe scrivere un romanzo lunghissimo su quello che Yerry Mina ha combinato durante la partita di domenica. Ha innervosito gli avversari, ha segnato un gol di capitale importanza, ha litigato con il medico sociale Scorcu, ha istruito i raccattapalle sul modo di perdere tempo rimettendo in campo il pallone sempre in ritardo, e si è buttato sei sette volte per terra per fare stretching rallentando l’assalto del Lecce e perdendo tempo. Insomma, una forza della natura. Ranieri in conferenza stampa ha spiegato i motivi del comportamento del suo giocatore.

«Nei muscoli ha una cartina geografica con diversi punti delicati. Quando si butta a terra magari lo fa anche per perdere tempo ma vi assicuro che soffre parecchio, ha dei dolori lancinanti». In effetti dal ruolino di marcia di Mina con il Cagliari si capisce come il suo arrivo sia servito. Due partite (perse contro Roma e Lazio) per ambientarsi, poi altre 9 presenze senza sconfitte con tre vittorie e sei pareggi. Un frangente nel quale sono arrivate due sconfitte, sui campi di Monza e Genoa, giusto in coincidenza con le sue assenze. «Pensare che ha saltato quelle due partite - ha detto ancora Ranieri - , dopo aver effettuato le due migliori settimane di allenamento da quando è con noi. Ecco perché dobbiamo centellinarlo». Undici presenze e due reti: una su rigore alla Juve e una domenica contro il Lecce. Lui in effetti a far gol è abituato. In carriera ne ha fatti 7 con la nazionale colombiana. Identico bottino in Inghilterra con la maglia dell’Everton in Premier. Male il suo arrivo in Italia alla Fiorentina. Ha giocato solamente quattro gare prima di uscire dal progetto viola. Un acquisto azzeccato, perché il suo arrivo in Sardegna ha dato una spinta enorme alla squadra di Ranieri. Le speranze di salvezza sono cresciute, ma l’impresa è da completare. Con Mina là dietro è tutta un’altra cosa.

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