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Sara Revuelta nella Dinamo Lab: una fisica per andare in orbita

di Antonello Palmas
Sara Revuelta nella Dinamo Lab: una fisica per andare in orbita

La spagnola, 27 anni, è a Parigi per le Paralimpiadi. Ha studiato fisica e sogna di lavorare per la Nasa

02 settembre 2024
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Sassari Un’atleta olimpica per la Dinamo Lab. Sara Revuelta Garcia, nazionale della Spagna di basket in carrozzina impegnata nei Giochi paralimpici di Parigi, è una nuova giocatrice della squadra sassarese. E non è affatto strano: si tratta dell’unico sport nel quale è normale che (perlomeno in campionato) uomini e donne giochino nella stessa squadra.

L’iberica, che ha compiuto 27 anni lunedì scorso, dopo aver disputato i Mondiali 2018 con la maglia della Roja, ha partecipato ai Giochi di Tokyo 2021 e ora è in Francia: la sua Spagna femminile sta disputando senza troppa fortuna le fasi preliminari (sconfitte con Gran Bretagna e Cina), ma il fatto stesso di essere arrivata sin laggiù è un sogno per pochi. Sara arriva dal Cd Ilunion con cui ha vinto tutto nella Division de Honor, la Serie A spagnola, torneo molto competitivo.

La sua è una storia molto particolare: quando aveva due anni, le è stata diagnosticata una malattia del sangue e per tre anni le è stata somministrata la chemioterapia, che però le ha causato una lesione al midollo spinale. Questo però non le ha impedito di diventare una delle giocatrici di maggior successo nel panorama spagnolo. Classificata come punti 1.0 (ovvero la tipologia di giocatori con disabilità più invalidante, la 4.5 è per quella meno invalidante), «Non mi manca camminare – spiega Revuelta – fin da piccola mi sono abituata a stare seduta sulla sedia, proprio come una che la mattina si mette gli occhiali per vedere. Non posso fare certi tipi di cose – spiega – però ho potuto continuare a fare sport, sono riuscita a ritagliarmi uno spazio importante e a riuscire a giocare, giorno dopo giorno cerco di conquistarmi qualcosa di nuovo».

Ha cominciato a 13 anni dopo aver tentato col tennistavolo Si sarebbe dovuta trasferire negli Usa nel 2017 all’università dell’Alabama, poi ha deciso di studiare fisica alla Complutense di Madrid, una delle più antiche al mondo. Ha studiato fisica biomedica, sogna di lavorare alla Nasa. Di certo una che non si dà per vinta e lo dimostra anche in campo come nella vita.

«Cerco sempre di difendere su qualsiasi avversario – così si racconta – , di mettere i miei compagni nelle migliori condizioni di poter tirare, lavoro duramente in allenamento, penso a migliorarmi ogni giorno. Sono una giocatrice di squadra».

Definita giocatrice molto intelligente, capace di difendere per 40 minuti contro chiunque, il suo modello è Cristina Campos, punti 1.5 di Madrid che ha giocato per quattro anni nell’Ilunion. Adesso sarà fondamentale nello scacchiere biancoblu di Mathew Foden. Nel 2021 ha aperto un camp di basket con coach Miguel Vasquero per incoraggiare le ragazze a giocare a pallacanestro.

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