La Nuova Sardegna

Cagliari Tre partite, soltanto un gol. Vero, anche quattro legni: sfortuna ok, ma anche un po’ di imprecisione. In serie A hanno segnato solo una volta tutte le squadre fin qui incontrate dai rossoblù: il Lecce (contro il Cagliari), il Como (idem), la Roma (non contro Scuffet). Più il Venezia. Ora Davide Nicola ha un’arma in più, Gaetano. L’anno scorso è stato il capocannoniere “morale” del Cagliari perché quattro reti le ha realizzate in sole undici partite. Ma il mister gli chiederà più assist (l’anno scorso solo uno) che reti. Magari per fare arrivare in doppia cifra uno (il sogno sarebbe due) dei quattro tra Piccoli, Luvumbo, Pavoletti o Lapadula. Ma come cambia il Cagliari con Gaetano? A Nicola gli equilibri della squadra sinora non sono dispiaciuti. Ma è chiaro che la presenza di uno che, come Gaetano, gioca tra le linee, questi equilibri rischia di farli saltare. Oppure no. Se Gaetano dovesse giocare insieme a un attaccante, tatticamente non cambierebbe nulla: il mister potrebbe andare avanti con il 3-5-2. Anche se poi uno tra Luvumbo e Piccoli dovrebbe iniziare la partita dalla panchina. Se invece Nicola volesse inserire Gaetano dietro le due punte, ecco che qualcosa dovrebbe essere ritoccato.

Risultato? Un Cagliari più offensivo. Il Cagliari potrebbe giocare ad esempio con un 3-4-2-1 o con un 4-3-2-1. Quindi con un modulo tra l’altro già sperimentato da Ranieri anche per sfruttare meglio le caratteristiche di Gaetano. Alla fine, peró, contro il Napoli dovrebbe prevalere la logica dei piccoli passi e dell’ambientamento: Nicola potrebbe insistere con le due punte sin qui schierate sempre titolari. Per poi inserire Gaetano a gara iniziata. Una soluzione provvisoria in attesa di un ingresso del trequartista in pianta stabile nell’undici iniziale. Un po’ come era successo lo scorso campionato: 28’ con la Roma, poi titolare con la Lazio e prima rete in rossoblù. Ultima in panca con la Fiorentina. Dall’attacco alla difesa. Il Cagliari ha ceduto Hatzidiakos al Copenhagen: il greco si trasferisce in prestito sino al termine della stagione 2024-2025 con diritto di riscatto. Per il colosso di Rodi poca fortuna con la maglia rossoblù: bene in Nazionale (Ranieri citava sempre una sua bella prestazione con la Francia), così così in Sardegna. Con il ritorno di Mina e l’acquisto di Palomino pochi spazi per lui: ora nuova avventura in Danimarca.