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Torres, una sconfitta che brucia: ora devi dare molto di più

di Roberto Muretto
Adama Diakite giocatore della Torres in partita durante un'azione di gioco
Adama Diakite giocatore della Torres in partita durante un'azione di gioco

Dopo il ko casalingo con l’Entella, la società conferma la fiducia al mister

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Sassari La fretta non è mai stata buona consigliera. Quando si perde una partita o comunque i risultati non sono in linea con le aspettative, il dito viene sempre puntato contro l’allenatore. La Torres non fa eccezione e così dopo la sconfitta in casa con l’Entella, tifosi scatenati che chiedono la testa del mister. Poi, a mente fredda, che poi è quello che ha fatto la società, si riflette se vale la pena cambiare la guida tecnica con la squadra quarta in classifica. Il rischio è quello di commettere lo stesso errore fatto due stagioni fa, quando Greco venne messo alla porta per essere sostituito da Sottili, rivelatasi una scelta completamente sbagliata, che ha costretto la dirigenza a fare marcia indietro.

I salti nel buio sono un rischio non calcolato e siccome la Torres resta un giocattolo che sarebbe un peccato rompere, Greco resta al suo posto. Questo non significa che sia immune da responsabilità, ma ha in mano lo spogliatoio, la squadra è con lui. Normale che se non ci sarà una reazione, a cominciare dalla partita di sabato con la Spal, l’ipotesi di un avvicendamento in panchina non sarebbe da scartare.

Si può dare di più Canzone che cantava il trio formato da Gianni Morandi, Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri. Ecco la Torres (squadra e tecnico) deve dare di più. Ha i mezzi per farlo. Ha anche le qualità per invertire il trend delle ultime due partite e per limare gli errori che hanno privato i rossoblù di tre punti nelle gare con Rimini e Virtus. Bisogna trovare nuove soluzioni tattiche, alternative a quelle che gli avversari ormai conoscono. Cambiare modulo e non cercare di sfondare solo sulle corsie esterne, può essere un’idea. Esempio: giocare con due punte e un centrocampo a cinque, potrebbe dare equilibrio alla squadra e consentire a uno come Mastinu di avere ancora più libertà per esprimere la sua fantasia. Gli esterni non sarebbero penalizzati. Questo non vuol dire che quanto fatto finora va buttato all’aria (sarebbe un’assurdità) , ma avere la capacità di cambiare sistema di gioco in corsa, è un’arma che può diventare letale. Per gli avversari.

Varela Non è un caso. Ma il “peperino” portoghese non riesce ad incidere. Non ha ancora segnato e se, come contro l’Entella, si intestardisce a portare palla e sbattere contro le difese, allora diventa un giocatore poco produttivo. La sua velocità è una freccia avvelenata ma se viene sfruttata nel modo giusto. Appoggiare palla ai compagni, invece di tentare dribbling impossibili, buttarsi negli spazi per ricevere il passaggio, può far diventare Varela un giocatore che cambia gli equilibri delle partite.

Ultimi minuti La sensazione è che la Torres non si sia ancora calata nel ruolo di big del girone. Le partite con Rimini ed Entella hanno detto questo. In Romagna hanno gestito male il vantaggio e l’uomo in più. L’altro ieri hanno regalato campo ai liguri negli ultimi 10’, pur giocando in casa. L’aspetto mentale nello sport gioca un ruolo importante. Chi punta in alto non deve mai accontentarsi ma provare sempre a fare meglio. E vale la pena di ribadire che nessuna delle squadre che punta alla promozione diretta ha dimostrato di essere più forte della Torres. Ecco perchè essere ambiziosi non vuol dire peccare di presunzione. Se questo concetto viene assimilato.

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