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Coach Markovic: «La Dinamo deve ripartire dagli ultimi 15’ col Bilbao»

di Massimo Sechi
Coach Markovic: «La Dinamo deve ripartire dagli ultimi 15’ col Bilbao»

La conferenza stampa dell’allenatore della squadra sassarese in vista dell’impegno di domenica 8 dicembre in trasferta contro Venezia

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Sassari «Contro Venezia sarà una partita difficile, è una squadra che ha avuto molti problemi di infortuni ma ha tante opzioni da mettere in campo. Per la Dinamo sarà fondamentale ripartire dai 15 minuti finali della gara con Bilbao». Il coach dei sassaresi Nenad Markovic, in vista della partita di domenica 8 dicembre contro i lagunari, ha analizzato il momento della squadra che mercoledì in Europe Cup ha perso ma con gli spagnoli ha mostrato anche molti aspetti positivi. «Devo ammettere che avevo grandi aspettative su questo gruppo – ha detto ancora Markovic – e nel finale con Bilbao ho visto quel carattere e quella voglia di combattere che dovremmo avere sempre, sia in casa che fuori e per tutti i 40 minuti. Deve essere quello il modo di affrontare i match. Facciamo spesso gli stessi errori: permettere agli avversari di muovere troppo velocemente  la palla, lasciare tiri facili. Dobbiamo quindi lavorare per prevenire questi errori perché poi se accumuli uno svantaggio troppo ampio come accaduto contro Bilbao, l’extra impegno che ci vuole per tornare in partita poi ti costa la vittoria. Noi comunque siamo cresciuti tanto, muoviamo meglio la palla e abbiamo più giocatori coinvolti che stanno facendo bene. Sono sicuro che abbiamo un potenziale più alto di quello che abbiamo fatto vedere fino ad ora». 

In conferenza stampa ha parlato anche Justin Bibbins. «Abbiamo questa capacità di riuscire a risalire anche quando andiamo sotto di diversi punti. Questo ci da la consapevolezza di potercela giocare con tutti. Dobbiamo però riuscire ad avere continuità per tutti i quaranta minuti perché anche con pochi minuti di down, come ci accade spesso, si perde troppo terreno. Siamo consapevoli che dobbiamo approcciare meglio le partite. Per quanto mi riguarda, ho avuto alcune difficoltà nelle prime gare perché ho dovuto abituarmi ad una nuova lega e capire come giocare per dare il mio contributo alla squadra facendo quel che vuole il coach. Ora, nelle ultime partite, ho attaccato di più l’area e ho cercato di portare su di me un po’ più di pressione, rischiando anche di essere un bersaglio per la difesa avversaria ma riuscendo anche a a mettere i miei compagni nelle condizioni di accendersi e dare il meglio».

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