Stefano Udassi: «In settimana il nuovo allenatore della Torres»
Nella rosa dei candidati per la panchina rossoblù Andrea Chiappella, Massimo Donati e Antonio Buscè
Sassari La Torres nella scelta del nuovo allenatore ci va con i piedi di piombo. Tanti colloqui ma ancora non c’è il timoniere della prossima stagione. Andrea Chiappella, ex Giana Erminio, è uno dei nomi gettonati. Così come Massimo Donati, che è reduce da un’esperienza in Grecia. Un po’ più sfumato Antonio Buscè, che nella stagione appena passata ha vinto la Coppa Italia di serie C col Rimini. Nomi in ballo ce ne sono anche altri, ma al momento sono soltanto idee. Intanto la dirigenza rossoblù torna a parlare dopo l’eliminazione dai playoff e lo fa col presidente Stefano Udassi.
Passata la delusione?
«Sì. Qualcosa avevo detto dopo la brutta sconfitta con l’Atalanta U23. Avevamo altre aspettative, una botta così è stata difficile da assorbire. Una Sconfitta inaccettabile nelle proporzioni. Il nostro dispiacere è stato grande e condividiamo la delusione dei tifosi».
Ora che succede?
«Abbiamo metabolizzato ilo colpo basso e ci siamo rimessi al lavoro. Voglio dire subito che il senso responsabilità verso la storia della Torres, da parte nostra non mancherà mai. Accettiamo le critiche costruttive così come gli attestati di stima».
Si può dire che l’entusiasmo non è svanito?
«Non arretriamo di un centimetro, non è cambiato nulla, il progetto va avanti. Lavoriamo in silenzio per il bene della Torres. Le sconfitte fanno parte dei momenti di crescita. Ed è normale».
L’iscrizione è ok?
«Siamo stati tra i primi a presentare tutta la documentazione. Fare un campionato professionistico è un grande privilegio di questi tempi. In serie C non si guadagna dal calcio, si fa solo per passione e alla proprietà della Torres questo va riconosciuto. È un dato di fatto».
Parliamo dell’allenatore, a che punto siete?
«Non abbiamo scelto. Dico che sono stati fatti diversi colloqui, tutti molto interessanti e le valutazioni in corso col direttore sportivo e la proprietà. Prima di fare una scelta così delicata, ci pensiamo bene perché non possiamo sbagliare. Alcuni tecnici ci hanno colpito più di altri. Probabile che in settimana si arrivi alla fumata bianca».
Che cosa chiederete al nuovo timoniere?
«Vorremmo che valorizzasse il nostro parco giocatori nella sua interezza. Il profilo è un mister giovane, carismatico, che porti entusiasmo dentro lo spogliatoio».
I nomi che girano?
«Fateli voi, noi lo diremo a cose fatte».
Ci sarà una rivoluzione nella squadra?
«La base c’è ma stiamo ragionando e certe cose andranno discusse col nuovo mister. Ora è prematuro parlarne. Però è giusto dire che delle idee che le siamo fatte e anche i giocatori faranno le loro scelte. C’è chi non vuol restar? Noi non tratteniamo nessuno».
L’obiettivo è sempre quello di migliorarsi?
«Intanto a livello societario e organizzativo, abbiamo nuove idee sulle quali la proprietà lavora. Sul piano sportivo è normale avere delle ambizioni. Gli obiettivi non si sbandierano, si raggiungono. Cosa si può dire dopo un secondo e un terzo posto? La squadra dovrà avere un Dna torresino che renda orgogliosi tutti i tifosi. Attraverso un percorso, lungo o corto che sia, si possono fare belle cose. Divertirci resta la nostra parola d'ordine».
Qual è stata la reazione della proprietà dopo contestazione dei tifosi?
«Per loro è stata la prima volta, non se l'aspettavano. Però sono persone che hanno una passione infinita, ci tengono tantissimo e quindi ci sono rimasti male. Ma hanno metabolizzato e sono ripartiti più carichi di prima».
Sarà una Torres con profonde radici sarde?
«Questo sicuramente sì. Il mercato però non è ancora iniziato. Il direttore ha già dei nomi sul taccuino. Abbiamo individuato dei ragazzi interessanti, noi vogliamo giovani di prospettiva. L’acquisto di Carboni è un esempio, noi abbiamo fiducia in questo ragazzo».
Basta parlare si serie B?
«Ho detto che dobbiamo essere ambiziosi, è il sale dello sport. Ma i traguardi si tagliano senza fretta e senza pressioni. Dico solo una cosa: lasciateci lavorare e noi faremo soltanto il bene della Torres».
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