La Nuova Sardegna

Nuoro

Il caso

Il suicidio di Sandro Arzu in carcere: un biglietto per scusarsi e scagionare i familiari

di Simonetta Selloni
Il suicidio di Sandro Arzu in carcere: un biglietto per scusarsi e scagionare i familiari

L’ex latitante di Arzana si è tolto la vita nel carcere di Uta: era stato arrestato tre settimane fa a Cagliari

2 MINUTI DI LETTURA





Uta Un biglietto per i familiari, ai quali ha chiesto scusa per le sofferenze provocate, e contemporaneamente si assume la responsabilità delle accuse che due settimane fa avevano condotto lui, due fratelli e un nipote, oltrechè un amico di quest’ultimo, in carcere. Così Sandro Arzu, l’ex latitante di Arzana arrestato il 26 maggio scorso per l’omicidio di Beniamino Marongiu, ha scritto prima di togliersi la vita, nella notte tra l’8 e il , nella cella del carcere di Uta, dove era stato rinchiuso in regime di isolamento.

Arzu si sarebbe suicidato impiccandosi: gli agenti penitenziari intervenuti hanno avvisato il medico il cui tentativo di rianimazione è stato però inutile. Il corpo di Arzu è stato trasferito all’ospedale Brotzu di Cagliari dove sarà eseguita l’autopsia. Giovedì scorso, nello stesso carcere, erano stati trasferiti il fratello Sergio e il nipote Gianluca, mentre l’altro fratello Roberto (padre di Gianluca) è rinchiuso a Bancali. I tre, con un altro giovane arzanese, Pier Giorgio Piras, erano stati arrestati per il concorso, con Sandro Arzu, nell’omicidio di Beniamino, noto Mino Marongiu, ucciso ad Arzana il 9 luglio dello scorso anno. Per loro quattro i difensori, gli avvocati Rita Dedola e Francesco Marongiu per Roberto Arzu, lo stesso Marongiu per per Sergio Arzu, Pierluigi Concas per Gianluca Arzu e gli avvocati Pamela Piras e Fabrizio Demurtas per Pier Giorgio Piras,   hanno già fatto ricorso al Tribunale del riesame, la cui udienza è fissata per giovedì prossimo.

(notizia in aggiornamento)

Primo piano
Il voto

Nuoro, comunali 2025: ecco i dati definitivi sull’affluenza alle urne

di Alessandro Mele
Le nostre iniziative