Patrizia Canu al timone della Verdeazzurro: «Che orgoglio i miei ragazzi»
La sassarese è una delle pochissime donne in Italia a guidare una squadra di Serie A tutta al maschile
Sassari Patrizia Canu, sassarese doc, è tra le pochissime donne in Italia ad allenare una squadra di Serie A tutta al maschile. È la coach della Verdeazzurro, la squadra con la maglia Quattromori che il 18 ottobre, per l’ottavo anno di fila, esordirà contro il Belluno nel campionato di serie A Silver di pallamano.
Donne e sport. Patrizia, a che punto siamo?
«C’è ancora tanta strada da fare. Quando mi vedono in panchina spesso mi chiedono se sono una dirigente, non sono abituati a una donna allenatrice, figuriamoci poi di una squadra di uomini».
Scalpore anche tra i suoi ragazzi?
«Ma quando mai, loro non stanno a guardare il genere, ma le competenze di un allenatore. Se sei seria e professionale non esistono molte differenze».
Come donna allenatrice deve dimostrare qualcosa di più rispetto a un uomo? «Le donne devono fare sempre il doppio, non solo nella vita ma anche nello sport».
Alla Verdeazzurro anche lo staff tecnico è tutto al femminile.
«È un gineceo, ne vado molto orgogliosa. Ci sono Barbara Tetti, che è stata una grande giocatrice, Claudia Fenu che cura il settore giovanile insieme a Patrizia Cossu, il mio vice. E così le dirigenti, quasi tutte donne».
Anche la fisioterapista è una donna.
«Viviana Sai, bravissima e tostissima, è molto rispettata dai ragazzi».
Ecco ci parli dei suoi uomini.
«Una gran bella squadra, nella rosa ci sono 20 ragazzi dai 16 ai 35 anni. Tre sono stranieri, Sebastian Guerrero, Joao De Sousa e Renato Ribeiro, gli altri tutti sassaresi nati e cresciuti con noi. L’ultimo innesto è Andrea Mazzone, isolano di Sicilia».
La sua società punta molto sui talenti locali.
«Una scelta precisa, abbiamo una “cantera” tra le più interessanti d’Italia. In tutto abbiamo otto squadre e quasi sempre siamo alle finali scudetto giovanili. Stanno esplodendo i ragazzini under 17 , una generazione fortissima».
E c’è una novità nel settore femminile.
«Insieme ai cugini della Raimond la Verdeazzurro ha deciso di puntare sul rilancio del settore femminile, dalla serie A2 all’under 14. Gli allenatori, Luigi Bianco e Pablo Bresas, sono ambiziosi e preparati».
Lei da giovane ha giocato a pallamano ad alti livelli.
«Sono stata il portiere dell’Handball Sardegna, una formazione che è rimasta nel cuore dei sassaresi. Avevo solo 14 anni quando ho iniziato ad allenarmi al campetto di San Camillo, mi emoziono ancora al ricordo. Un’esperienza incredibile coronata da uno straordinario terzo posto in Serie A conquistato con la Chirmed».
Cosa si aspetta dal prossimo campionato?
«Sarà tosto ma noi siamo ambiziosi. Nessun pronostico, ci vediamo in campo». Un’ultima curiosità. La chiamano “mister” o “Patrizia”?
«Niente mister, per loro sono semplicemente Patrizia, la loro allenatrice. Lo sport è un veicolo potente: annulla differenze di genere e cresce uomini e donne vere, nel rispetto di tutti. Noi ne siamo un esempio vivente, da anni».