La Nuova Sardegna

Individuata l’origine dei lampi radio rapidi

di Fabio Canessa
Individuata l’origine dei lampi radio rapidi

Alla scoperta, opera di un gruppo di lavoro internazionale, ha collaborato il Sardinia Radio Telescope

25 febbraio 2016
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ROMA. È stata individuata per la prima volta l'origine di uno dei misteriosi “lampi radio rapidi” ad alta energia (Frb), violentissimi, ma della durata di pochi millesimi di secondo.

È stato prodotto probabilmente dalla fusione di due stelle molto dense, come quelle di neutroni, in una galassia che si trova a 6 miliardi di anni luce dalla Terra. La scoperta, pubblicata su Nature, si deve al gruppo coordinato da Evan Keane, dell'Organizzazione britannica Square Kilometre Array. Vi partecipano anche Marta Burgay, Delphine Perrodin e Andrea Possenti, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Il risultato ha anche permesso di confermare l'attuale modello che descrive la distribuzione della materia nell'universo, che sarebbe composto per il 70% di energia oscura, per il 25% di materia oscura e per il 5% di materia ordinaria, cioè quella visibile di cui sono fatte le stelle, i pianeti, e anche l'uomo.

Il segnale è stato rilevato il 18 aprile 2015 dal radiotelescopio del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (Csiro) a Parkes in Australia, e nel giro di poche ore è stato seguito da molti telescopi in tutto il mondo, fra i quali il Sardinia Radio Telescope (Srt) dell'Inaf, realizzato in provincia di Cagliari nella valle di San Basilio. «Nell'aprile 2015, Srt non era ancora operativo al 100% come è oggi. Grazie al grande lavoro dell'Inaf di validazione scientifica del radiotelescopio, Srt ha però potuto prendere parte con prontezza alla campagna internazionale», spiega Burgay.

Anche se si è affievolito nel tempo, il segnale è stato registrato per circa sei giorni e i ricercatori impegnati nell’operazione sono riusciti a individuare la posizione del lampo con una precisione circa 1000 volte migliore rispetto agli eventi precedenti.

I lampi radio sono registrati prima alle frequenze di osservazione più elevate e soltanto in seguito a quelle inferiori: tale fenomeno, chiamato dispersione, è legato alla quantità di materia ordinaria che il segnale attraversa. Analizzando la dispersione, è stato possibile così misurare la massa totale di materia attraversata dal lampo e la sua distribuzione, che coincide con le attuali teorie.

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