“Antiogu ed Eleonora” Amore e ribellione cantati in lingua sarda
Dieci brani in logudorese nel nuovo album degli Ardia Un racconto attraverso le canzoni da cui nascerà un musical
SASSARI. Antiogu torna a casa dalla prima guerra mondiale. Spera di ritrovare il padre e la madre, il terreno di famiglia che gli darà da lavorare e il suo grande amore, Eleonora. E invece, nel paesino della Sardegna da cui è partito, i vecchi genitori sono morti di miseria, dopo aver dovuto vendere la terra a un usuraio. Resiste solo il legame con Eleonora, anche se il destino proverà a spezzarlo quando Antiogu, durante uno scontro con l'usuraio, lo uccide senza volere ed è costretto a scappare sui monti, dove per sopravvivere si unisce a un gruppo di banditi.
Sembra la trama di un romanzo di Grazia Deledda o di Salvatore Niffoi; in realtà “Antiogu ed Eleonora” è il nuovo disco della band sassarese Ardia, distribuito da Zentenoa: una decina di canzoni legate da un filo conduttore, che stanno per diventare anche un musical teatrale. Con una particolarità importante: il musical, come il disco, sarà cantato interamente in sardo. Per l'esattezza, in logudorese. «Abbiamo sottoposto il nostro progetto a dei professionisti del settore per capire se è teatrabile, e le prime reazioni sono state positive. Il progetto sta piacendo», racconta il tastierista degli Ardia, Francesco Sini, che è anche vocalist del gruppo come gli altri due componenti: il chitarrista Costantino Ciancilla e il bassista Gianni Piana.
In “Antiogu ed Eleonora” –il seguito a dieci anni di distanza del cd “Acchica su fogu”, che confluirà, a sua volta, nel musical– i tre componenti degli Ardia sono affiancati dalle voci di Maria Rosaria Soro (già vocalist dei Bertas) e di Irene Masia e dalla batteria di Stefano Borra. Il disco, con la sua trama ben delineata, nasce come un “concept album”, come quelli che andavano di moda negli anni Settanta («Noi infatti siamo di quel periodo!», ribatte Sini) e mescola melodie pop e fieri ritmi rock con la tradizione musicale isolana. La cultura popolare della Sardegna, però, è presente soprattutto nei temi del futuro musical, che spaziano dalla religiosità – con due canzoni che si rifanno al “Padre Nostro” e all' “Ave Maria” della tradizione sarda– ai valori dell'amicizia e della solidarietà. Soprattutto, precisa Francesco Sini, «è molto importante il tema della terra, che per Antioco e i suoi genitori era tutto, prima che l'usuraio se ne impossessasse. Durante il viaggio di ritorno a casa, il protagonista immagina che la terra sarà la sua ragione di vita, il suo lavoro: non può rassegnarsi a non averla più, deve riconquistarla in qualche modo». Un tema attuale anche oggi, un secolo dopo la vicenda raccontata nel disco. Un eterno dilemma: restare dove si è nati o cercare fortuna altrove? È un sentimento raccontato bene dalla canzone “Fue da inoghe” (Via da qua), ammette Sini: «Il rifugiarsi di Antiogu in montagna può essere visto anche come la partenza dalla Sardegna di chi non è riuscito a realizzarsi qui. C'è la tristezza di lasciare dei luoghi bellissimi per andare lontano, però in fondo resta sempre la speranza di tornare per costruire qualcosa».