La Nuova Sardegna

La lettera di Colombo torna a casa

di Cesare Bonifazi
La lettera di Colombo torna a casa

Gli Usa la restituiscono a Firenze: è del 1493, l’esploratore raccontava la scoperta del Nuovo Mondo

19 maggio 2016
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ROMA. Dall’Europa alle Americhe e ritorno. Proprio come il suo autore, la lettera di Cristoforo Colombo che annunciò la “scoperta” del Nuovo Mondo sorvolerà l’Atlantico e rientrerà in possesso della Biblioteca Riccardiana di Firenze. Gli Stati Uniti infatti restituiranno uno scritto di Colombo del 1493 rubato agli inizi degli anni 50 e acquisito molto tempo dopo dalla Biblioteca del Congresso americano.

La lettera di otto pagine racconta la meraviglia dell’esploratore nel trovare dall’altra sponda del mare “isole fertili piene della più grande varietà di alberi che raggiungono verso le stelle”, e gli indigeni timidi che Colombo riteneva fossero maturi per la conquista da parte della Spagna e la conversione alla cristianità. Si tratta di quattro pagine in spagnolo, poi tradotte in latino, che Colombo spedì a Ferdinando D'Aragona e Isabella di Castiglia.

La lettera era stata rubata dalla biblioteca Riccardiana di Firenze e sostituita con un falso senza che nessuno se ne accorgesse, fino a quando le autorità italiane nel 2012 lanciarono una vasta indagine in tutta Italia per rintracciarla. L’originale, nel frattempo, era stato venduto a un collezionista di libri in Svizzera nel 1990, poi acquistata da un altro collezionista in un’asta nel 1992 a New York. Finché non è stata lasciata “in eredità” alla Biblioteca del Congresso nel 2004.

L’ambasciatore americano John Phillips non ha identificato il proprietario finale che ha affidato la lettera alla Biblioteca del Congresso: l’indagine è ancora in corso ma sia i funzionari Usa sia il proprietario precedente avrebbero acquisito la lettera in buona fede.

L'indagine si è completata grazie ai dati investigativi di altri filoni d'inchiesta relativi al furto di beni librari, compresa l'indagine sui traffici illeciti esteri di Massimo De Caro, noto per fatti analoghi e condannato per il furto dei volumi della Biblioteca dei Girolamini di Napoli. «È un piacere restituire questa lettera ai legittimi proprietari, cioè al popolo italiano», ha affermato Phillips aggiungendo che «purtroppo l'Italia, per l'enorme quantità di beni culturali che ha è più a rischio di furti di questa natura».

Il prezzo d'asta era 400mila euro, ma il nucleo investigativo dei carabinieri stima il suo vero valore intorno a 1 milione di euro. Il capo della biblioteca Riccardiana, Fulvio Stacchetti, riferisce che il volume che raccoglie la preziosa lettera, una Miscellanea che comprende in tutto 42 incunaboli, era stato consultato molti anni fa «solo da uno studioso , sempre controllato a vista da due dipendenti della biblioteca». La lettera è stata probabilmente sostituita con un falso nel 1950-51, quando la Riccardiana aveva prestato il prezioso incartamento alla Biblioteca Nazionale di Roma, unica volta in cui il documento ha lasciato la sua collocazione.

La misteriosa storia della lettera di Colombo perduta e ritrovata, ha detto il ministro della Cultura Franceschini, «dimostra ancora di più che bisogna tenere alto il livello di attenzione»; il ministro concorda con Phillips in conferenza stampa sul fatto che si tratta di «una giornata simbolo, un fatto che segna l'amicizia e la totale collaborazione che c'è tra i due Paesi».

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