A 80 anni una fiction per Mediaset
«La critica mi ha snobbato ma ho fan sparsi in tutto il mondo»
ROMA. Ottant'anni e non sentirli: Bud Spencer non aveva avuto paura di rimettersi in gioco nel 2010, quando era tornato in tv dopo 15 anni di assenza, protagonista della fiction Mediaset “I delitti del cuoco”. «La testa è quella di un ragazzo», aveva detto. Dopo essere tornato a recitare in “Cantando dietro i paraventi” di Ermanno Olmi (2003), nella serie di Canale 5 il “gigante buono” prestava il volto a un ex commissario ora in pensione che, oltre a gestire un ristorante ad Ischia, aiutava il figlio, anch'egli commissario, a risolvere i casi d'omicidio. La fiction era prodotta dalla Smile, casa di produzione di Giuseppe Pedersoli (il figlio), per la regia di Alessandro Capone che aveva già diretto Spencer in Extralarge. Con Olmi, aveva confessato allora Spencer, «forse mi sono sentito per la prima volta un attore. Ho sempre detto che io sono stato solo un personaggio».
Quanto all'atteggiamento della critica, «mi sono consolato - aveva spiegato - con i riconoscimenti raccolti all'estero, molti, da Berlino alla Spagna. E ho tanti fan sparsi in tutto il globo». Nessun rimpianto: «Sono consapevole di essere stato un uomo fortunato. Sono stato un cittadino del mondo. Non tutti sanno che ho anche scritto i testi per Ornella Vanoni e Nico Fidenco». Una vita ricca e avventurosa: aveva lavorato anche per un'impresa impegnata nella costruzione della Panama-Buenos Aires, l'autostrada panamericana, e aveva «depositato 10 brevetti d'invenzione».