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Baricco: «Un cantante immenso, ma che c’entra con la narrativa?»

ROMA. «Bob Dylan è un cantante immenso. Andare a un suo concerto oggi è una delle esperienze più emozionanti che si possano fare nello spettacolo. Ma, per quanto mi sforzi, non riesco a capire che...

14 ottobre 2016
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ROMA. «Bob Dylan è un cantante immenso. Andare a un suo concerto oggi è una delle esperienze più emozionanti che si possano fare nello spettacolo. Ma, per quanto mi sforzi, non riesco a capire che cosa c’entri con la letteratura». Lo dice Alessandro Baricco. Per l'autore di “Seta” e “Oceano mare” «non c'è alcun paragone da fare tra il Nobel a Dylan e quello a Dario Fo». «È molto diversa la situazione perché – spiega Baricco – la scrittura del teatronon ho bisogno di sforzarmi tanto per capire che c’entra con la letteratura». «Che un drammaturgo vinca un premio alla letteratura ci sta, anche se in modo un po’ sghembo – dice Baricco – Ma premiare Bob Dylan con il Nobel per la letteratura è come dare un Grammy Awards a Javier Marias perché c’è una bella musicalità nella sua narrativa». Se seguiamo questo ragionamento, secondo lo scrittore, «allora anche gli architetti possono essere considerati poeti».

Baricco riflette anche su questo strano 2016 che ha visto la perdita di un gigante come Umberto Eco e ora di Dario Fo: «Non so che anno sia questo. Stiamo perdendo tutti i padri. È triste che se ne vadano uno dopo l'altro». Con Fo dice Baricco «salutiamo un grande. Al di là del Nobel, per la mia generazione è stato una delle grandi figure guida, mai sulla cattedra, come i veri maestri».

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