La Nuova Sardegna

Alla ricerca del Belpaese nascosto

di Giuseppe Distefano
Alla ricerca del Belpaese nascosto

Il 25 e 26 marzo al via la venticinquesima edizione: borghi, paesaggi e tesori visitabili da Nord a Sud

15 marzo 2017
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di Giuseppe Distefano

ROMA

Pochi sanno che a Rossano, in Calabria, è conservato nel Museo Diocesano il Codex Purpureus Rossanensis, capolavoro assoluto dei codici bizantini miniati risalenti al V-VI secolo, composto da 188 fogli di finissima pergamena purpurea e illustrato da 14 splendide miniature; e che, nel 2015 è stato riconosciuto dall’Unesco Patrimonio Universale dell’Umanità. Di sicuro pochi conoscono il piccolo villaggio medievale di Caramanico Terme, in provincia dell’Aquila, nel cuore del Parco Nazionale della Maiella, con, tra il resto, la quattrocentesca Chiesa di San Tommaso Becket che conserva un ricco connubio di culti pagani, ermetici e cristiani.

Sono solo due dei 50 borghi storici che si potranno scoprire, anche nelle loro bellezze nascoste, il 25 e 26 marzo prossimi in occasione delle “Giornate Fai di primavera”, la manifestazione tesa alla riscoperta e alla valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico di cui è ricco il Belpaese. La manifestazione, che festeggia la 25a edizione, è stata presentata a Palazzo Chigi dal presidente del Fondo Ambiente Italiano, Andrea Carandini, il quale ha esordito dicendo che «lo scopo delle due giornate è quello di distogliere la gente dagli schermi bidimensionali per scoprire la realtà tridimensionale del paesaggio italiano». Presente il premier Gentiloni, il quale, nel suo intervento ha ribadito quanto l’intuizione delle Giornate Fai abbia fatto strada diventando un fenomeno di massa al punto «da diventare oggi un elemento fondamentale del nostro paesaggio culturale. L’idea semplice e vincente – ha continuato – è l’aver associato la scoperta alla partecipazione. Tutti noi abbiamo nella strada vicina un tesoro che conosciamo poco». Gentiloni ha inoltre ribadito «l’impegno del governo alla cura e alla prevenzione del territorio specie dopo il fenomeno cronico dell’ultimo terremoto. Un lavoro di lunga lena, da rilanciare, con l’idea di lavorare per decenni alla manutenzione del Paese».

Presente anche il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, che ha sottolineato i due punti fondamentali «del nuovo piano strategico del turismo, in linea con l’azione del Fai di questi anni: puntare al turismo sostenibile e all’Italia come museo diffuso per governare la crescita turistica e puntare sul turismo che cerca l’eccellenza e rispetta la fragilità delle città d’arte e del paesaggio».

Il grande successo della Giornate Fai e la straordinaria partecipazione, cresciuta negli anni, lo dicono i numeri di questa edizione con l’apertura straordinaria, dal Nord al Sud, di ben 1000 siti in 400 località tra cui 260 palazzi e ville, 51 borghi, 79 castelli e torri, 90 piccoli musei. Tesori di arte e natura in molti casi sconosciuti, perlopiù inaccessibili ed eccezionalmente visitabili durante il weekend.

A voler fare un bilancio importante del quarto di secolo lo dicono altri numeri: 10mila luoghi aperti in 4.300 città, oltre 9 milioni di visitatori, 115mila volontari e 210mila giovani apprendisti e aspiranti “ciceroni”. Quest’anno, i volontari saranno 7.500, gli “apprendisti ciceroni” 35mila. L’ingresso è gratuito, aperto a tutti, con un contributo facoltativo. Le Giornate offrono un trattamento di favore agli iscritti Fai – e a chi si iscrive durante l'evento – a chi sostiene la Fondazione. A loro saranno dedicate visite esclusive, corsie preferenziali ed eventi speciali. Per conoscere l’elenco completo degli appuntamenti di ogni regione, visitare il sito www.giornatefai.it.

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