La Nuova Sardegna

“Born of Stone” arriva negli Usa L’arte di Sciola vista da Emilio Bellu

“Born of Stone” arriva negli Usa L’arte di Sciola vista da Emilio Bellu

CAGLIARI. Il documentario “Born of Stone” su Pinuccio Sciola di Emilio Bellu, dopo essere stato presentato in diverse città italiane ed europee, sbarca negli Stati Uniti, selezionato da una giuria di...

30 marzo 2017
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CAGLIARI. Il documentario “Born of Stone” su Pinuccio Sciola di Emilio Bellu, dopo essere stato presentato in diverse città italiane ed europee, sbarca negli Stati Uniti, selezionato da una giuria di critici cinematografici di Holliwood e Los Angeles. L’opera di Bellu sbarca negli States con due appuntamenti di rilievo: il primo e il 2 aprile al Sarasota Festival in Florida, il 31 marzo e ancora il 2 aprile in California al Sonoma Film Festival. A maggio debutto a Parigi. Col lavoro di Bellu (cagliaritano, laureato alla Scuola del cinema di Praga) si è ancorpiù compreso il genio dello scultore di San Sperate che ha dato voce alle rocce, ai sassi, ai macigni, a quell’elemento che più muto nessuno immaginava. Soltanto Pitagora, nel Dialogo della Terra e della Luna di Giacomo Leopardi, pensava che «le sfere celesti fanno un certo suono». E c’era Platone che aveva immaginato una “potenza divina” nella pietra chiamata Magnetide da Euripide.

«Misteri svelati dal documentario». Spiega il registra: « “Born of Stone” è il un viaggio nel lavoro di Sciola, tra il paese, la sua casa, il giardino sonoro, tra il suo lavoro e la sua opera. È un progetto pensato per raccontare l’artista al mondo, in America va in onda il filmato col testo in inglese. Quindici minuti di immagini, di suoni e di parole di Sciola captate per collegare l’opera alla tradizione sarda». Emilio Bellu ha già prodotto altri cortometraggi presentati al festival di Los Angeles. Ha il sogno di internazionalizzare, col cinema, l’immagine della Sardegna.

Lo fa partendo da Praga dove la classica Scuola del Cinema è quella che ha portato sugli schermi del mondo star come Roman Polanskj e Milos Forman.

Il documentario è autoprodotto senza un centesimo di contributi pubblici, dura 15 minuti, è a colori, prodotto nel 2016, girato in Red Digital 4K. Regia e montaggio di Bellu, c’è un bel meticciato artistico fra Europa dell’Est e dell’Ovest: direttore della fotografia il francese Cédric Larvoire, tecnico del suono il ceco Tomas Patlich, idem il mix audio di Jindrich Kravarík. La colonna sonora di Bellu e Kravarík, gli effetti speciali a cura di Achtung 4K società di Praga, produttori esecutivi i cagliaritani Luigi Poma e Myriam Zucca. (g.m.)

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