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Una battaglia civile e politica per restituirlo alla Sardegna

Una battaglia civile e politica per restituirlo alla Sardegna

CAGLIARI. Nel neonato Parco di Tuvixeddu si dovrebbe ricavare uno spazio per raccontare insieme la storia della città e la salvaguardia della necropoli come esito di una battaglia civile e politica....

20 maggio 2017
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CAGLIARI. Nel neonato Parco di Tuvixeddu si dovrebbe ricavare uno spazio per raccontare insieme la storia della città e la salvaguardia della necropoli come esito di una battaglia civile e politica. Ora che la causa legale tra Regione Sardegna e Coimpresa, società di costruzioni, si può considerare chiusa (col risarcimento di più di ottanta milioni di euro al costruttore Gualtiero Cualbu per il blocco dei lavori nei terreni della ex cementeria), potremmo dire che la società civile ha vinto grazie all'associazionismo di base di Legambiente, Italia Nostra, Gruppo di intervento giuridico.

Costoro, per anni, hanno prodotto studi e documenti, pagato di tasca i legali, animato dibattiti, promosso iniziative e divulgato sensibilità intorno al destino del colle. Ne sono testimonianza i quaderni consultabili nella Sardegna Digital Library: “Nel segno di Tanit” e “I valori paesaggistici del colle Tuvixeddu-Tuvumannu”. Determinante è stata quindi la battaglia politica della Giunta guidata da Renato Soru che mobilitando l'ufficio legale della Regione, ha bloccato la speculazione edilizia sulla necropoli, azione riconosciuta legittima dal Consiglio di Stato con sentenza del 2011. Secondo il Codice Urbani infatti il valore storico, identitario, paesaggistico di Tuvixeddu è superiore agli interessi economici sanciti dall'accordo di programma tra il costruttore e gli enti locali, autorizzato nel 2000. Da allora, al valore naturalistico e paesaggistico si è aggiunta la scoperta di moltissime nuove tombe ancora da studiare, scoperte che hanno permesso di allargare al massimo il vincolo “diretto” su un'area ricchissima di reperti. Il Parco di Tuvixeddu è una terrazza panoramica dov'erano custodite più di tremila tombe in un'area che collega la città alla laguna di Santa Igia, al bastione di Santa Croce, alle ville liberty su Viale Trento. Sul colle i sardi del Neolitico hanno edificato villaggi di capanne, dal mare davanti i fenici sono approdati nel X secolo e fondato Krly, Cagliari, i punici e i romani hanno scavato rocce di calcare per seppellire i morti.(d.p.)

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