La Nuova Sardegna

Una serata di stelle a Fordongianus 

di Maria Antonietta Cossu
Una serata di stelle a Fordongianus 

Ieri sera il concerto di apertura. Sul palco con gli Istentales Finardi, De Piscopo e Cristiano De André

28 maggio 2017
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FORDONGIANUS. Gli astri della musica sarda e tre stelle del firmamento italiano hanno brillato fino a tarda notte ieri, fra gli applausi e l’entusiasmo del pubblico accorso dai quattro angoli dell’isola per assistere al concerto di Voci di maggio. Le prime note si sono levate poco dopo le 19 dalla scenografica cornice delle antiche terme romane, che quasi si specchiavano nelle placide acque del Tirso. «Siamo ai piedi della storia, dentro un respiro che sa di eternità», ha esordito Giuliano Marongiu nel dare la chiave di violino alla lunga maratona musicale aperta dalle risonanze folk dei Boghes e ballos.
Le sonorità etniche profuse durante le esibizioni dei solisti e dei cori sardi hanno scaldato l’atmosfera fino all’ingresso degli Istentales, che hanno acceso l’entusiasmo della folla accalcata sotto il palco con le prime note dell’inedita “La ruota del tempo”. Il gruppo ha diviso la scena con Tullio De Piscopo, Eugenio Finardi e Cristiano De André, che hanno interpretato alcuni brani tratti dall’ultimo cd inciso dalla band nuorese. I cantautori italiani hanno poi ammaliato la platea con alcuni classici della loro discografia. Musica che ti vibrava nelle ossa e ti entrava nella pelle, per citare uno dei mattatori della serata, che ha mandato in visibilio il pubblico con gli intramontabili “Extraterrestre” e “Musica ribelle”.
E a vibrare sono state anche le assi del palco quando è entrato in scena il maestro delle percussioni, Tullio De Piscopo, che ha fatto ballare e cantare il pubblico con due classici, “Andamento lento” e “O Sarracino”. De Piscopo ha anche duettato con Gigi Sanna nel singolo che ha dato il titolo al nuovo lavoro degli Istentales, nel quale si ritrova l’impronta dell’eclettico cantautore partenopeo.
Lo spettacolo è stato il coronamento di una manifestazione che ha la sua cifra nell’incastro perfetto tra musica, tradizione e cultura popolare. Un patrimonio identitario che a Fordongianus è espresso dai millenni di storia che trasudano i monumenti preistorici e di epoca romana e dall’eredità della civiltà agropastorale. Un passato che ieri si è materializzato attraverso il rito dell’antica tosatura. Una pratica che ha richiamato tanti curiosi, molti dei quali giovanissimi. Nativi digitali che si sono fatti sedurre dal fascino della tradizione. L’area archeologica è stata per tutto il giorno un brulicare di gente, che ha potuto assistere alle rievocazioni storiche della fondazione di Forum Traiani, assaporato il gusto genuino delle produzioni animali esaltato dalle sagre della vitella e del maialetto. I visitatori hanno girato per ore tra gli stand allineati sul lungofiume, hanno seguito le partite di calcetto inclusivo e le dimostrazioni sul palcoscenico del team sardo della Special Olimpics Italia.
Non a caso la solidarietà uno dei tratti distintivi di questa edizione di Voci di maggio, che ha visto la partecipazione di una delegazione di allevatori umbri proveniente dalle zone terremotate. «La gente intervenuta a questa manifestazione, tantissima, e i pastori di Cascia sono ciò che in questa giornata mi gratificano di più», ha detto Gigi Sanna prima di raccontare in musica le storie di “Osposidda”, “Un Dio nascosto”, “Dizzos” e “A mani nude.
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