La Nuova Sardegna

A Sorradile l’orgoglio dei sardi nel mondo 

di Maria Antonietta Cossu
A Sorradile l’orgoglio dei sardi nel mondo 

Premiati il giornalista Giovanni Floris, la violinista Anna Tifu e l’ambasciatore Ettore Sequi

03 luglio 2017
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SORRADILE. «Si può togliere un sardo dalla Sardegna, ma non si può togliere la Sardegna a un sardo». Nelle parole pronunciate da Ettore Sequi, ambasciatore in Cina e in Mongolia dal 2015, si percepisce il forte attaccamento di un popolo alle sue radici. Un senso di appartenenza ricambiato in molte forme, a esempio rendendo merito alle eccellenze espresse da questa terra. E’ la quintessenza del premio biennale “Noi sardi nel mondo” istituito dal Comune per posare idealmente l’alloro sul capo di chi si è fatto strada e onore in parte proprio grazie alla caparbietà che tipizza il Dna dei sardi.

Un tratto caratteriale rivelato tanto dal giornalista Giovanni Floris quanto dalla violinista Anna Tifu e dal diplomatico originario di Ghilarza Ettore Sequi, che, trattenuto a Pechino da impegni istituzionali, ha espresso in un videomessaggio orgoglio e gratitudine per essere stato insignito della cittadinanza onoraria. Un leit motiv ricorso anche negli interventi degli altri ospiti d’onore della manifestazione che si è svolta sabato, con il sindaco Pietro Arca nelle vesti di gran cerimoniere. Giovanni Floris, nato a Roma da padre nuorese, è stato premiato in virtù della sua capacità di “Esercitare la pratica della curiosità senza fare sconti”. Il conduttore di La 7 ha indugiato molto sulla credibilità che chi fa questo mestiere deve avere «Penso che uno risulti ciò che è e che fa; ho sempre sentito il legame con le mie radici e cercato di comprendere come si manifestasse la “sarditudine” nel mio mestiere. Dal momento in cui l’ho scoperto mi piace pensare che nel mio modo di lavorare ci sia un po’ di quell’astuzia che non ti fa dire più di ciò che serve, oltre all’intelligenza e alla tenacia proprie dei sardi. E questo riconoscimento ricorda e certifica le mie radici culturali e di sangue». Anna Tifu ha rivolto parole d’amore alla sua terra materna e alla musica, che l’ha portata a suonare nelle orchestre più prestigiose del mondo «Mi riconosco quando dicono di me che sono ostinata – ha detto il giovane talento sardo-romeno – .Sono nata in una realtà meravigliosa e ciò si rispecchia nel mio modo di suonare.""

La biennale si è caratterizzata per l’osmosi tra Sorradile e il Mediterraneo. Il Comune ha siglato un protocollo d’intesa con alcune amministrazioni locali siciliane, minorchine e corse e ha sottoscritto un patto d’amicizia con Orta San Giulio nella prospettiva di sviluppare sinergie.

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