Alle Quattro cantonate, dove ancora vive l’anima di una comunità
SASSARI. Nella “Libera repubblica di via Turritana” i negozi sono per la maggior parte “microattività”, gestite da ragazzi. Certo non soltanto loro. Alle Quattro cantonate dove si incrocia la Libera...
28 ottobre 2017
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SASSARI. Nella “Libera repubblica di via Turritana” i negozi sono per la maggior parte “microattività”, gestite da ragazzi. Certo non soltanto loro. Alle Quattro cantonate dove si incrocia la Libera repubblica con via Università, non potete non vedere il tabacchino, è da una vita che sta lì; come signora Angela, una istituzione, che con la sua frutta e verdura è aperta dalle sette. L’altra frutta e verdura è di due signore, già in via Università. Nell’ultima cantonata disponibile ha appena aperto un bar di neanche 15 metri che si permette tre tavolini. Forse il più piccolo della città.
Ma a salire, in questo pezzo di “Libera repubblica di via Turritana”, trovate Daniela con un laboratorio di sarta dove in proprio crea abiti per bambini, Alessandro è il tuttofare della strada: se hai uno scaldabagno difettoso lui risolve, ma se vuoi organizzare una festa per bambini bisogna ricordarsi che con le bolle di sapone è un mago; più avanti Manuela vende usato che porta a nuova vita e ha le sue idee sulla questione degli sprechi. Non manca la gioielleria di signora Lina che ogni mattina un sorriso non lo nega a nessuno o la profumeria di Antonella o il negozio di sigarette elettroniche di Mauro o la galleria d’arte con Totti e Michela dove espongono nuovi artisti. Michela neanche a balla ama le scarpe e appena può se le toglie, ma con discrezione. Un tatuaggio da queste parti è compito di Angelo. Per lui il tatuaggio è un codice dell’anima. Se proprio ti scappa un viaggio, basta arrivare da Karasao. Pietro in proprio ha girato mezzo mondo. Chi può mette sulla strada un vaso di fiori o una panca. Quella di Nicolino è da Alessandro. Da lui un caffè può scapparci. Forse per questo, intorno alle undici si fa pausa.
Tutti puliscono ogni mattina il proprio pezzo di marciapiede e per questo la “Libera repubblica” è pulita. Non chiedono molto all’amministrazione, ma hanno le loro idee sulle macchine che secondo loro non fanno bella figura quando decidono di passare. Dei dissuasori sarebbero opportuni. Qui non si nega un cappuccino e una pasta o un frutto ai mendicanti e tutti hanno adottato un cane peloso e nero: ogni tanto lo vedi accucciato vicino a un negozio che aspetta una carezza. (n.r.)
Ma a salire, in questo pezzo di “Libera repubblica di via Turritana”, trovate Daniela con un laboratorio di sarta dove in proprio crea abiti per bambini, Alessandro è il tuttofare della strada: se hai uno scaldabagno difettoso lui risolve, ma se vuoi organizzare una festa per bambini bisogna ricordarsi che con le bolle di sapone è un mago; più avanti Manuela vende usato che porta a nuova vita e ha le sue idee sulla questione degli sprechi. Non manca la gioielleria di signora Lina che ogni mattina un sorriso non lo nega a nessuno o la profumeria di Antonella o il negozio di sigarette elettroniche di Mauro o la galleria d’arte con Totti e Michela dove espongono nuovi artisti. Michela neanche a balla ama le scarpe e appena può se le toglie, ma con discrezione. Un tatuaggio da queste parti è compito di Angelo. Per lui il tatuaggio è un codice dell’anima. Se proprio ti scappa un viaggio, basta arrivare da Karasao. Pietro in proprio ha girato mezzo mondo. Chi può mette sulla strada un vaso di fiori o una panca. Quella di Nicolino è da Alessandro. Da lui un caffè può scapparci. Forse per questo, intorno alle undici si fa pausa.
Tutti puliscono ogni mattina il proprio pezzo di marciapiede e per questo la “Libera repubblica” è pulita. Non chiedono molto all’amministrazione, ma hanno le loro idee sulle macchine che secondo loro non fanno bella figura quando decidono di passare. Dei dissuasori sarebbero opportuni. Qui non si nega un cappuccino e una pasta o un frutto ai mendicanti e tutti hanno adottato un cane peloso e nero: ogni tanto lo vedi accucciato vicino a un negozio che aspetta una carezza. (n.r.)