La Nuova Sardegna

Sanremo: è Virginia Raffaele la sorpresa della serata

di Angela Majoli
Sanremo: è Virginia Raffaele la sorpresa della serata

Emozioni con i Negramaro e James Taylor con il suo “Rigoletto” alla chitarra Finta contestazione dalla platea diventa un flash mob in difesa delle donne

09 febbraio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





SANREMO . È Virginia Raffaele la sorpresa della terza serata di Sanremo: l’attrice entra dalla platea nei panni di se stessa e stropiccia il perfezionista Claudio Baglioni. Il festival conferma gli ascolti (9,7 milioni e il 47.7% per la seconda serata), e decolla sull’emozione di “Poster”, nel duetto con i Negramaro. James Taylor illumina la scena con Giorgia, mentre Michelle, acconciatura vintage e abito rosa tempestato di paillettes, anima un flash mob musicale dedicato alle donne. Sul palco arriva Virginia, e del “dittatore artistico” in pochi minuti non c’è più traccia: la comica spettina Baglioni, lo chiama «sex symbol», acclamato dalle signore («quest’anno ci sono più milf all’Ariston che alle terme di Saturnia»), lo sbeffeggia definendolo «lo zio di Gianluca Vacchi», che ha portato al festival «la sua prima fidanzatina, quella che balla con Lo Stato Sociale».

Appena un cenno ai politici («sai che ce n’è uno in platea, finalmente è venuto, dopo tre anni che conduceva un uomo di colore», scherza alludendo a Salvini, atteso domani, e Conti), poi l’attrice imita Michelle Hunziker e Ornella Vanoni, contagia Baglioni che le fa il verso a sua volta proponendo la parodia di un’ancheggiante Belen Rodriguez. Il finale, esplosivo, è il duetto sulle note di “Canto” (anche se sono stonato), omaggio a Lelio Luttazzi. A strapazzare il direttore artistico ci pensa anche Pierfrancesco Favino: prima gioca con le citazioni di “Noi no”, poi fa Steve Jobs e in perfetta pronuncia americana introduce un nuovo device, un prodotto rivoluzionario, il “BaglionOne”, il povero Baglioni in versione replicante.

I Negramaro meritano la standing ovation dell’Ariston: dopo aver cantato “Mentre tutto scorre” e “La prima volta”, Giuliano Sangiorgi regala un brivido con “Poster”, in un arrangiamento inedito. Michelle, sempre più padrona della scena – anche quando dimentica di presentare Avitabile e Servillo e rientra di corsa con disinvoltura – porta sul palco i temi della battaglia per le donne: una finta contestazione partita dalla platea diventa un flash mob di un gruppo di attrici e cantanti, in un medley di brani di Baccini, Ligabue, Berté, Bennato che non può che concludersi con la canzone manifesto “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia. James Taylor ha scelto il Rigoletto per la sua esibizione all’Ariston: “La donna è mobile”, voce e chitarra, è il suo omaggio alla musica italiana. Dopo la hit “Fire and Rain”, la chiusura con Giorgia è nel segno della classe assoluta con “Yoùve got a friend”. Sfilano altri 10 Big in gara: oltre a Meta-Moro e Avitabile-Servillo, tocca a Giovanni Caccamo, Lo Stato Sociale (che portano appuntati alle giacche cartellini con i nomi dei cinque metalmeccanici della Fiat reintegrati dopo il licenziamento), e ancora Luca Barbarossa, Mario Biondi, Max Gazzè, Noemi (con scollatura osé che lascia intravedere i seni), Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, The Kolors. Sul palco anche altri quattro Giovani. In base alle preferenze della giuria demoscopica (che vale per il 30%), Mudimbi è in testa, seguono Ultimo, Eva e Leonardo Monteiro. Domani si giocheranno la finale.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative