La Nuova Sardegna

Addio a Falchi, il “cantadore” maestro del canto a chitarra

di Gianni Bazzoni
Addio a Falchi, il “cantadore” maestro del canto a chitarra

PORTO TORRES. Una voce non si dimentica, specie se è capace di trasmettere emozioni e passione, senso di appartenenza alla propria terra. E anche di “farsi rispettare” in maniera elegante, come solo...

27 febbraio 2018
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PORTO TORRES. Una voce non si dimentica, specie se è capace di trasmettere emozioni e passione, senso di appartenenza alla propria terra. E anche di “farsi rispettare” in maniera elegante, come solo i signori sanno fare.

Francesco Falchi, “zio Francesco”, 78 anni, cantadore originario di Ardara ma da tempo trapiantato a Porto Torres, è partito per il suo ultimo viaggio ma la sua voce e il suo talento resteranno per sempre. Ieri a Porto Torres, nella chiesa della Consolata, il saluto a uno degli artisti più apprezzati e celebrati della scena dei cantadores sardi. Aveva cominciato da ragazzino a cantare, Francesco Falchi, mettendo in evidenza grandi qualità: voce limpida e potente. Per lui cantare era una cosa naturale, come respirare, riempirsi i polmoni per vivere sull’onda della tradizione logudorese. Nel 1974, un anno dopo l’esordio al fianco di Francesco Cubeddu, Mario Ferinaiu e Mario Scanu (allora considerati le massime espressioni del canto a chitarra) su quei palchi dove la concorrenza a volte non risparmia invidie e atteggiamenti ostili, gli venne assegnato a Ozieri l’Usignolo d’oro della Sardegna. Da quel momento la sua carriera si è sviluppata per oltre trent’anni, apprezzata da un pubblico sempre più vasto in Sardegna, ma anche all’estero tra le migliaia di sardi che amano il canto sardo.

Francesco Falchi era nato in una famiglia di cantadores (a cominciare dal fratello Agostino), è stato sempre in prima fila finché ha potuto. La sua notorietà è cresciuta di pari passo con la sua umiltà, la semplicità di un uomo che ha sempre messo davanti al tutto il rispetto delle persone. Anche quando andò in sala di incisione (per esempio per “Cantos de Logudoro” insieme a Francesco Cubeddu, al chitarrista Antonio Marongiu e al fisarmonicista Gino Farina) conservò la sua autentica modestia. Anche se ormai era un’icona della musica popolare sarda.

Francesco Falchi è stato forse l’unico cantatore a chitarra al quale - almeno per tre volte - gli è stato reso un “tributo” da vivo con manifestazioni che hanno richiamato i migliori artisti del canto sardo. Porto Torres, nel 2011, gli aveva conferito il “Premio alla carriera” in una serata magica.

La cantante Maria Luisa Congiu ha scritto: «Grazie “zio Francè” per il bagaglio di sane emozioni che ci hai lasciato. Buon viaggio, e quando arriverai lassù, stendili con una delle tue più belle pesadas in Re».

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