La Nuova Sardegna

Domani Manu Invisible svela il suo murale all’università di Cagliari

La street art entra per la prima volta in una facoltà italiana Un film sull’artista di cui nessuno conosce la vera identità

08 marzo 2018
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CAGLIARI. Sarà presentata domani alle 10, nell’Aula magna Capitini (località Sa Duchessa, Facoltà di Studi umanistici), l’opera che “Manu Invisible” ha realizzato per l’Università di Cagliari all’interno della stessa aula.

L’iniziativa, nata per volontà del rettore Maria Del Zompo, è stata subito fatta propria dalla Facoltà presieduta da Rossana Martorelli, e punta a migliorare un luogo di uso quotidiano appartenente alla collettività dei docenti e degli studenti, facendo perdere allo spazio individuato il carattere anonimo e sviluppando un maggior senso di appartenenza. L’opera realizzata è unica nel suo genere, sia perché in Italia è la prima realizzata all’interno di uno spazio universitario, sia per la tecnica e i materiali che Manu Invisible ha utilizzato.

Durante la presentazione, aperta dai saluti del Rettore, sarà mostrato anche un video realizzato da un gruppo di studenti dell’Ateneo guidati da Pamela Ladogana, docente di Storia dell’Arte, sulle fasi di realizzazione dell’opera.

Lo street artist Manu Invisible si è diplomato al Liceo Artistico “Foiso Fois” di Cagliari, e ha intrapreso il suo percorso artistico agli inizi del 2000 nell’isola, per proiettarsi poi nel panorama europeo. Provenendo dal mondo dei graffiti, mantiene l’approccio urbano di tale disciplina, manifestando una tendenza “propagandistica” nello stile e nel messaggio. La sua arte comprende diverse sfaccettature: street art, muralismo e opere su piccolo formato. Egli è inoltre contraddistinto da un particolare abbigliamento: indossa un vestito nero con tracce di pittura di diversi colori, e porta una maschera color nero lucido dalle forme taglienti, ispirata alla geometria e alla notte.

Il 4 aprile 2016, davanti alla Corte di Cassazione, Manu Invisible viene prosciolto in formula definitiva, dopo essere stato assolto in primo e secondo grado presso il Tribunale di Milano, riconoscendo dunque il valore artistico dei suoi interventi.

L’artista ha proposto nel corso degli anni diversi progetti (oltre a mostre personali e collettive), portati a termine con la passione che lo accompagna sin dall’inizio del suo percorso.



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