La Nuova Sardegna

Abinsula e Dinamo Eccellenze sarde che sfidano il mondo

di Gianni Bazzoni
Abinsula e Dinamo Eccellenze sarde che sfidano il mondo

Assegnato il riconoscimento intitolato a Francesco Sisini In maggio la consegna delle statuette del trentennale

24 marzo 2018
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SASSARI. La statuetta d’oro raffigura un Parajo, l’obriere maggiore di una corporazione dell’antica organizzazione dei mestieri: è il simbolo scelto cinquant’anni fa dagli organizzatori (la famiglia Sisini e il Rotary club di Sassari) per assegnare il premio “Ingegner Francesco Sisini Parajo d’oro”, giunto alla trentesima edizione (la prima volta fu nel 1968). Il riconoscimento viene proposto con un carico di speranza «per proiettare Sassari verso lo sviluppo, attraverso i suoi figli migliori». E quest’anno il Parajo d’oro si colloca in un campo senza confini, tra innovazione e sport. La giuria, infatti, ha deciso di attribuire il premio del trentennale alla Dinano Banco di Sardegna Sassari che milita nel campionato di serie A di basket - con il suo presidente Stefano Sardara - e alla società Abinsula (una start up che oggi fattura 6 milioni di euro). I giurati hanno appena reso note le motivazioni e il premio (che nel recente passato è stato assegnato tra gli altri all’imprenditore vitivinicolo Franco Argiolas, alla Brigata Sassari, e ancora prima al presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga) sarà consegnato nel corso di una cerimonia prevista a maggio.

La squadra della Dinamo Banco di Sardegna e il suo presidente Stefano Sardara sono stati ritenuti meritevoli «in quanto hanno raggiunto importanti risultati in campo nazionale e internazionale. Questo ha dato lustro a Sassari e alla Sardegna in un ambito - quello sportivo - che attraverso la popolarità di cui gode trasmette ai cittadini il sentimento della vittoria».

E proprio la Dinamo - come squadra e come gruppo - viene indicata quale esempio da seguire nel cammino di rinascita di cui Sassari e la Sardegna hanno bisogno, oggi più che in passato. «Così ha fatto la Dinamo – si legge nelle motivazioni – che attraverso la volontà, la determinazione e la competenza, ha dimostrato di rinascere e superare avversari che solo poco prima erano ritenuti imbattibili».

Statuetta d’oro anche per Abinsula «quale esempio importante di intrapresa economica che ha saputo puntare su ricerca e innovazione. Un’azienda che in pochissimi anni ha saputo creare prodotti di qualità, è riuscita a dotarsi di una valida ed efficiente organizzazione, proponendosi sul mercato internazionale dove ha conquistato una clientela che è di antica tradizione, difficile ed esigente».

Un’azienda giovane che cresce e aumenta collaboratori e fatturato - così come per la Dinamo - viene indicata quale motivo di orgoglio per Sassari e la Sardegna: «Esempio di come anche un’isola può essere sede di aziende che si affermano, capaci di accettare le sfide che il mondo di oggi pone».

Il premio Parajo d’oro alla Dinamo basket arriva in un momento “non sospetto”, nel senso che la squadra in questa stagione non ha vinto tutto come è accaduto qualche anno fa ma il percorso sportivo è stato caratterizzato da qualche obiettivo mancato. Cosa che ci sta quando ci si confronta con team di professionisti ad alti livelli. Ma è il modello organizzativo a essere premiato, perché una piccola realtà come Sassari arriva ogni anno a competere (davanti a migliaia di spettatori) con formazioni e società tra le più importanti in campo internazionale.

Emblematica anche la storia di Abinsula, la start up specializzata nella produzione di software per automobili. Come quello che connette le auto con i telefonini intelligenti e che permette all’automobilista di guardare la strada invece dello smartphone. Una bella storia di amicizia quella di Pierluigi Pinna, Andrea Maddau, Stefano Farina, Andrea Sanna e Paolo Doz, tutti ingegneri, che hanno abbandonato i loro lavori in giro per l’Europa per rientrare in Sardegna e fondare Abinsula. Due storie che si incontrano grazie al premio “Sisini Parajo d’oro”.

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