Festival dell'Asinara: pubblico, registi e attori naufraghi felici tra cinema e maestrale
Neppure il vento ha fermato il festival “Pensieri e Parole. Libri e Film all’Asinara” che si è concluso domenica
29 agosto 2018
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Neppure il maestrale ha fermato il festival “Pensieri e Parole. Libri e Film all’Asinara” che si è concluso domenica sera dopo una tre giorni ricca di eventi e colpi di scena. Tra i momenti più attesi il premio “Isole del cinema” alla sua prima edizione che è andato a Paolo Virzì per la sceneggiatura di “Ella & John”, primo film americano del regista livornese di “Ovosodo” e “Vacanze d’agosto”. Il film è girato on the road in Usa ed è interpretato da due grandi attori: Hellen Mirren e Donald Sutherland. Virzì è salito sul palco, allestito a Cala Reale e sferzato dalle raffiche di vento, avvolto in una coperta bianca trasformando la sua premiazione in un divertente talk show.
Spesso le isole e le navi hanno il potere di far sentire comunità le persone che si trovano a condividerne gli spazi anche per un breve periodo. E il sentirsi parte di una comunità, piuttosto che pubblico anonimo è quello che è successo anche quest’anno alle centinaia di persone che hanno partecipato al festival. Così a Cala Reale gli incontri con gli artisti si sono svolti regolarmente ma le proiezioni, causa maestrale, sono purtroppo saltate. Come alternativa alla visione delle pellicole il pubblico è stato invitato ad una cena in barca, con menù a base di pesce fresco e vino bianco, che si è svolta sulla motonave Gwaihir che ha poi riportato artisti e spettatori a Porto Torres. Tutto in un clima di partecipazione e complicità che ha coinvolto tutti i protagonisti dell’evento: sopra il palco e tra le file degli spettatori. L’imprevedibile, dopotutto, è anche il punto di forza del festival “Pensieri e parole” che ha il merito di portare sull’isola i grandi protagonisti della letteratura e del cinema creando un contatto diretto e informale tra registi, attori, scrittori e pubblico.
«Bisognava arrivare alla tredicesima edizione perché il maestrale impedisse per la prima volta di sollevare lo schermo per le proiezioni. Diciamo che ci era andata bene per 12 anni! Ma è andata benissimo ugualmente – dice Sante Maurizi, direttore artistico del festival –. L’Asinara è un classico posto in cui ti serve comunque un “piano B”. Così dopo le conversazioni su libri e film con registi e scrittori, abbiamo condiviso uno spaghetto e un bicchiere di vino con i duecento spettatori. E questo grazie alla professionalità dell’armatore e dell’equipaggio della motonave Gwaihir, che assieme a tanti altri – persone e istituzioni – rendono possibile l’organizzazione del festival sull’isola».
La parola magica sembra “solidarietà”. «Certo perché senza relazione e condivisione all’Asinara non vai da nessuna parte – precisa Maurizi –. Sappiamo che “mettersi assieme” per noi sardi non è mica facile. Così è da salutare con favore la recente costituzione di Ass.O.Asinara, l’associazione che riunisce le imprese e gli operatori che svolgono attività di servizi sull’isola: guide, diving, trasporti, noleggi eccetera».
Applausi anche per il concerto di apertura di domenica “Tutti giù per terra” che ha visto sul palco i Ciurma Anemica (Daniela Cossiga e Salvatore Delogu). Il duo, che ricava il suo nome dalla poesia/canzone “Il Galeone” del partigiano, anarchico, poeta e scrittore carrarese Belgrado Pedrini, ha proposto brani ratti dalla tradizione popolare. Grande interesse anche per la presentazione del volume di Giancarlo De Cataldo “L’agente del caos” (Einaudi) introdotto da Gianni Caria.
Spesso le isole e le navi hanno il potere di far sentire comunità le persone che si trovano a condividerne gli spazi anche per un breve periodo. E il sentirsi parte di una comunità, piuttosto che pubblico anonimo è quello che è successo anche quest’anno alle centinaia di persone che hanno partecipato al festival. Così a Cala Reale gli incontri con gli artisti si sono svolti regolarmente ma le proiezioni, causa maestrale, sono purtroppo saltate. Come alternativa alla visione delle pellicole il pubblico è stato invitato ad una cena in barca, con menù a base di pesce fresco e vino bianco, che si è svolta sulla motonave Gwaihir che ha poi riportato artisti e spettatori a Porto Torres. Tutto in un clima di partecipazione e complicità che ha coinvolto tutti i protagonisti dell’evento: sopra il palco e tra le file degli spettatori. L’imprevedibile, dopotutto, è anche il punto di forza del festival “Pensieri e parole” che ha il merito di portare sull’isola i grandi protagonisti della letteratura e del cinema creando un contatto diretto e informale tra registi, attori, scrittori e pubblico.
«Bisognava arrivare alla tredicesima edizione perché il maestrale impedisse per la prima volta di sollevare lo schermo per le proiezioni. Diciamo che ci era andata bene per 12 anni! Ma è andata benissimo ugualmente – dice Sante Maurizi, direttore artistico del festival –. L’Asinara è un classico posto in cui ti serve comunque un “piano B”. Così dopo le conversazioni su libri e film con registi e scrittori, abbiamo condiviso uno spaghetto e un bicchiere di vino con i duecento spettatori. E questo grazie alla professionalità dell’armatore e dell’equipaggio della motonave Gwaihir, che assieme a tanti altri – persone e istituzioni – rendono possibile l’organizzazione del festival sull’isola».
La parola magica sembra “solidarietà”. «Certo perché senza relazione e condivisione all’Asinara non vai da nessuna parte – precisa Maurizi –. Sappiamo che “mettersi assieme” per noi sardi non è mica facile. Così è da salutare con favore la recente costituzione di Ass.O.Asinara, l’associazione che riunisce le imprese e gli operatori che svolgono attività di servizi sull’isola: guide, diving, trasporti, noleggi eccetera».
Applausi anche per il concerto di apertura di domenica “Tutti giù per terra” che ha visto sul palco i Ciurma Anemica (Daniela Cossiga e Salvatore Delogu). Il duo, che ricava il suo nome dalla poesia/canzone “Il Galeone” del partigiano, anarchico, poeta e scrittore carrarese Belgrado Pedrini, ha proposto brani ratti dalla tradizione popolare. Grande interesse anche per la presentazione del volume di Giancarlo De Cataldo “L’agente del caos” (Einaudi) introdotto da Gianni Caria.