La Nuova Sardegna

Viaggi nell’Italia perduta seguendo il tempo di Comisso

Viaggi nell’Italia perduta seguendo il tempo di Comisso

Che libro sia “Viaggi nell’Italia perduta” (pubblicato da Edizioni dell’Asino) lo spiega bene il curatore Nicola De Cilia nell’introduzione dedicata a “Il senso del viaggio in Giovanni Comisso”:...

24 settembre 2018
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Che libro sia “Viaggi nell’Italia perduta” (pubblicato da Edizioni dell’Asino) lo spiega bene il curatore Nicola De Cilia nell’introduzione dedicata a “Il senso del viaggio in Giovanni Comisso”: «Questo libro nasce dal desiderio di riunire in un ideale florilegio il meglio dei suoi racconti di viaggio lungo l’Italia, sparsi tra i suoi libri dagli anni Venti fino ai tardi Cinquanta, nella convinzione (…) di scoprire (o riscoprire) sia un paese, sia un autore tra i più originali del nostro panorama letterario».

Un Comisso, insomma, restituito, in questa bella iniziativa editoriale della piccola casa editrice romana, di fiore in fiore, raccogliendo qua e là da vari libri dello scrittotre trevigiano come “Gente di mare” (1928), “Avventure terrene” (1935), “La favorita” (1947), “Satire italiane” (1961), “Il grande ozio” (1964), “Attraverso il tempo” (1968). E ciò, dentro un paese che lo scrittore attraversa in lungo e in largo, con la sua consueta euforia, ma che, appunto, non è più come lui l’ha conosciuto e amato: Treviso, Venezia e la sua laguna; la Toscana; Roma con le sue catacombe; Napoli; la Sardegna e la Sicilia.

Ma Comisso è sempre Comisso: lo scrittore incalzato da un angoscioso sentimento del tempo che fugge, fedele a una sua disperata religione della vita, tutta biologica: e risolta, come a simulare nei sensi l’eternità, in un appagamento sempre uguale a sé stesso.

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