La Nuova Sardegna

«Sono gay», in tv il coming out di Marco Carta

«Sono gay», in tv il coming out di Marco Carta

Ieri durante un’intervista a “Domenica Live” con Barbara D’Urso: «Non voglio più nascondermi»

29 ottobre 2018
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ROMA. Ieri pomeriggio su Canale 5 “Domenica Live” ha proposto un’intervista esclusiva di Barbara d’Urso a Marco Carta. Il cantante ha raccontato, per la prima volta, di essere omosessuale.

«Le cose belle a volte spaventano, si ha paura di essere felici: è un controsenso. Essere liberi è impagabile – ha esordito il cantante – è dire le cose perché, quando e come le vuoi dire tu. Tantissime volte nel mio percorso è capitato che qualcuno volesse farmi dire qualcosa controvoglia, quando non mi andava, io questa cosa non riuscivo a digerirla: il mio silenzio era da rispettare, invece è stato profanato, ma adesso sono qui».

Ascoltando una breve anticipazione del suo nuovo singolo, Marco ha dunque dichiarato: «Questa canzone parla di due appuntamenti. Il primo è quello mancato con mio padre, quando io l’ho aspettato e lui non è mai arrivato, l’ho aspettato per due ore e non si è presentato. Io l’ho perdonato, perché davvero è passata, gli voglio bene come se ci fosse stato, forse anche lui avrà avuto i suoi motivi. Il secondo appuntamento è il mio primo bacio: non il primo bacio che ho dato a scuola ma il primo bacio che mi ha lasciato senza respiro, il primo bacio che ho dato a un ragazzo che ho amato. L’ho detto… l’ho detto… l’ho detto con una tale libertà perché deve essere normale, per le persone che sono a casa, per i ragazzi che ci guardano, per le famiglie. Non devono fare lo sbaglio che magari ho fatto io». «È un processo: c’è chi si sente pronto da subito – ha proseguito Carta – chi dopo dieci anni, chi dopo un mese. Io ho vissuto questo processo dando dei pesi alla mia carriera e alla mia musica. Mi faceva soffrire non poter camminare per strada con la persona che amavo, mi faceva soffrire non poterlo baciare, mi faceva soffrire non poter andare al cinema e prendersi la mano. Sono cose che facciamo quando abbiamo 16 anni, io a 33 anni non le ho mai fatte, ora probabilmente le farò».

Marco Carta ha quindi aggiunto: «Per me è una scelta di libertà: voglio liberare la mia anima, il mio corpo, ma anche il mio pugno, la mia scrittura, la mia musica. Io avevo paura un po’ di questa giornata, della chiave: è facile cadere nella banalità, la gente può dire “l’ha fatto dopo 10 anni”. Questo è il mio percorso: ora mi sentivo pronto e sicuro, perché non puoi più tornare indietro e ora non torno più indietro. È la mia vita. Sono davvero molto felice».



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