La Nuova Sardegna

Marino Braccu, un sommelier olbiese in un ristorante Tre stelle di Hong Kong

di Pasquale Porcu
Marino Braccu, un sommelier olbiese in un ristorante Tre stelle di Hong Kong

È uno degli uomini più importanti al mondo nel campo della promozione e del marketing del vino. È a lui che si rivolgono le aziende che vogliono far conoscere il loro vino nel mercato asiatico e non...

01 dicembre 2018
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È uno degli uomini più importanti al mondo nel campo della promozione e del marketing del vino. È a lui che si rivolgono le aziende che vogliono far conoscere il loro vino nel mercato asiatico e non solo.È Marino Braccu, di Olbia, general manager del Bombana otto e mezzo restaurant di Hong Kong, l’unico Tre stelle Michelin della cucina italiana fuori della penisola. Un locale da 80 coperti dove devi prenotare con mesi di anticipo, sia a pranzo che a cena, locale preferito dai gourmet di mezza Asia. Una determinazione granitica, unita a un palato e una passione fuori dal comune fanno di lui il miglior ambasciatore del mangiar bene e del bere meglio tricolore in Asia.

Nei giorni scorsi il ministro delle Politiche Agricole e del Turismo, Marco Centinaio ha premiato Marino per il ruolo svolto nella promozione del food made in Italy, con la prestigiosa targa del Trade Award, di fronte a mille persone riunite nell’auditorium di Verona Fiere, nell’ambito della manifestazione Wine2Wine di Vinitaly International. Nonostante i mille riconoscimenti che ha già ricevuto, Marino non si scompone e non si monta la testa. Ricorda di come si sia avvicinato al mondo della ristorazione quando, appena quattordicenne, a Olbia, ha cominciato a fare il cameriere. «Era nel mondo della ristorazione e dei vini che fin da piccolo volevo trovare la mia collocazione – racconta Braccu –. Ho da sempre la Sardegna nel cuore ma per crescere dovevo andare fuori. Avevo due scelte: Londra o l’Australia. Sapevo che se fossi andato a Londra, di fronte alla più piccola difficoltà sarei tornato a casa. Per questo ho preferito andare in Australia. Lì non avrei avuto scusa per tornare indietro: dovevo farcela. Ed ecco che sono finito a Sidney: dalle 11 alle 16 andavo a scuola di inglese e poi a lavorare». Dal 2007 al 2014, dunque, Marino è in Australia. Prima come sommelier a “Mille vini”, una famosa enoteca nel cuore di Sidney, poi a Melbourne per fare il sommelier al “Rosetta”, il prestigioso ristorante dello chef Neil Perry.

«In quegli anni sentivo parlare molto dello chef Umberto Bombana – dice Marino – e volevo conoscerlo, parlare con lui, assaggiare i suoi piatti. Alla fine il mio sogno si è realizzato. Ho parlato con Umberto e ci siamo scambiati opinioni sul come fare ristorazione in maniera moderna. Ci siamo trovati in sintonia. E mi ha chiesto se avessi voglia di occuparmi della cantina del suo ristorante. In carta c’erano circa 400 etichette, molte francesi. Oggi abbiamo più di duemila etichette, molte delle quali italiane e molte sarde». L’ossessione di Braccu è la genuinità e la tipicità.

E se una azienda ha un prodotto con queste caratteristiche deve avere il diritto di essere conosciuta. «Altrimenti – dice – nel mondo rischiamo di vendere solo bottiglie delle grandi aziende, dando in qualche modo una immagine distorta del nostro vino. Io non voglio l’esclusività di alcune produzioni: il vino deve circolare, essere conosciuto da più clienti.

«L’immagine del cibo italiano nel mondo è cresciuta molto grazie agli chef e ai sommelier. Dobbiamo continuare a crescere conquistando alla nostra idea anche chef e sommelier di altre culture».



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