La Nuova Sardegna

Una notte da chef, sfida senza limiti davanti ai fornelli

di Claudio Zoccheddu
Una notte da chef, sfida senza limiti davanti ai fornelli

Il ristorante Niu, locale storico di Cagliari, organizza una competizione per cuochi dilettanti giudicati da un pool di esperti e dai clienti

15 dicembre 2018
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Fino a qualche tempo fa al massimo poteva capitare di essere costretti ad aggiungere un posto a tavola, qualora fosse arrivato un amico in più. Adesso la questione dell’ospitalità si è capovolta e il posto si può aggiungere anche ai fornelli. Non c’è nemmeno bisogno di essere un amico per varcare i confini della cucina professionale di un ristorante, il sancta sanctorum in cui la lista degli ammessi prevedeva gli chef e i suoi aiutanti, con i camerieri convocabili fino all’anticamera. La deroga è possibile ogni giovedì al Ristorante Niu, a Cagliari, che ha deciso di aprirsi ai dilettanti dei fornelli per dieci serate in cui una coppia di chef caserecci cerca di superarsi nella preparazione di pietanze destinate a una platea di clienti che poi dovrà decidere quale delle coppie porterà a casa il titolo vinto durante “Una notte da chef”. Ad aggiungere fascino alla sfida c’è la storia del ristorante di corso Vittorio Emanuele II, un locale che fa parte della chiesa di San Francesco di Stampace, appartenuta e modificata dai frati Francescani alla fine del 1200. La cucina e la sala in cui si svolge l’evento è l’ala nord del chiostro di un convento del XV secolo realizzata in stile gotico-aragonese.

Palato fino. Lo chef che accoglie gli sfidanti è Federico Ravot che da qualche tempo si dedica a coordinare i cuochi dilettanti dandogli la possibilità di mettersi alla prova davanti a una cucina professionale. Ma se deve essere una sfida, quelli del Niu hanno deciso di organizzarla fino in fondo. E allora, la cucina viene appaltata a una coppia di cuochi che si candida per la serata del giovedì proponendo un menù agli chef del ristorante. Chi supera la selezione entra in gara e si contende il premio finale. Oltre ai clienti – che spesso sono amici degli chef per un giorno anche se può esserci spazio per gli estranei, sempre che trovino posto – c’è anche una giuria che assaggia e vota i piatti. Sono esperti dell’assaggio dal palato fino che possono essere chef, food blogger, influencer e giornalisti specializzati che devono avere almeno due cose in comune: le papille gustative ben allenate e la capacità di indagare i piatti per capire quale sia il migliore. Sommando i voti espressi dai commensali a quelli scelti giuria, che però hanno valori diversi, si arriva a stabilire il voto finale. Resterebbe l’ultimo aspetto da affrontare, generalmente quello che piace meno ai clienti. Ma in questo caso al Niu non ci sono sorprese in agguato perché il conto è uguale per tutti: 35 euro, vini e divertimento compresi.

La curiosità dei clienti. Questo è il secondo anno che i giovedì del Niu sono accesi dalla sfida ai fornelli tra gli aspiranti cuochi. «Abbiamo iniziato nel 2017 – spiegano i soci Natalia Corona e Giuseppe Atzeri – insieme all’amico Michele Cabras, creatore del contest, che sin da subito l’idea ha stimolato la curiosità dei clienti e di chiunque abbia la voglia di mettersi alla prova con strumenti che non può usare nella quotidianità». L’attrattiva è proprio questa. Cucinare a casa, magari per poche persone, è una cosa. Farlo in un ristorante, con un numero di portate molto superiore che viene giudicato anche da un gruppo di esperti, è un’altra. C’è poi un dettaglio che aggiunge pepe alla sfida, questa volta solo in senso figurato. Tutto quello che accade in cucina non resta in cucina ma viene proiettato in sala, dove i commensali vedono con i loro occhi la preparazione dei piatti e le eventuali difficoltà, o abilità, dei concorrenti. Ogni mossa, ogni ingrediente utilizzato, ogni passaggio della preparazione viene ripreso da alcune telecamere sistemate in cucina per poi essere proiettato sulle pareti del convento: «Riusciamo a fare questo ogni settimana grazie al lavoro e alla passione dei nostri collaboratori – aggiunge la titolare –. Sono perlopiù Michele Cabras e Anna Puxeddu a organizzare e gestire le nostre serate. Michele cura le pubbliche relazioni creando delle coinvolgenti community di appassionati del cibo, mentre Anna, responsabile della comunicazione del Niu, provvede alla promozione del contest tramite social e canali web. Per portare avanti un’iniziativa di successo ormai serve una presa mediatica che non può prescindere dall’organizzazione dell’evento anche lontano dai fornelli, cioè nella platea virtuale dei social network, dove la cucina è uno dei trend del momento.

Voti e premi. Chi si mette in gioco deve essere pronto a sottostare al giudizio dei commensali e della giuria. Però gli chef per una notte devono seguire alcune regole. Si parte dalla genesi di ogni pasto, la spesa: «Ogni coppia dispone di un budget prestabilito e uguale per tutti per acquistare tutto il necessario per la creazione del menù», spiega Anna Puxeddu. La scelta delle pietanze da presentare è libera ma il numero è fissato sin dall’inizio e non può superare le tre unità: «Devono sfidarsi nella preparazione di un antipasto, di un piatto principale e di un dolce – aggiunge Anna – che devono essere accompagnati da un drink da realizzare con l’aiuto del direttore e capo barman Marco Lilli». Ma non basta, la sfida supera i fornelli e raggiunge il mixer, perché il giusto sottofondo musicale può impreziosire una cena e accompagnare una serata di relax: «Abbiamo chiesto agli chef di realizzare anche una selezione musicale soft lounge per accompagnare la cena e a volte abbiamo la fortuna di avere dj come Alessandro Spedicati, cantante dei Sikitikis, che trasforma la serata in una festa tra amici», conclude Anna. Ogni scelta, però, deve essere giudicata. E se la platea può essere influenzata dai legami con gli chef e magari potrebbe essere propensa a perdonare qualcosa, la giuria tecnica non soffre queste debolezze.

Sono quattro i giudici che in ogni serata sono chiamati ad esprimere un voto. Un ruolo molto televisivo che viene affidato a blogger, cuochi, influencer e giornalisti a cui viene affidato una capacità di giudizio doppia rispetto agli altri commensali. Come insegna una fortunata trasmissione televisiva, il risultato può essere ribaltato anche nelle prove dei cuochi dilettanti del ristorante Niu. Gli altri dovranno accontentarsi di compilare una scheda giudizio che prevede voti da 1 a 10 per ogni singolo piatto oltre che per la scelta del menù, la presentazione, la selezione musicale e infine il drink. La gara inizia e finisce a tavola ma per i concorrenti ci sono tanti premi in palio. Il più desiderato potrebbe essere il corso di cucina per due persone offerto dal maestro pasticcere Gianluca Aresu a cui si aggiunge un carnet di 3 cene per due del valore di 100 euro l’una nei ristoranti partner. Dalla teoria alla pratica, insomma. Il secondo premio è un altro carnet di 3 cene per due, sempre del valore di 100 euro a cena, nei ristoranti partner cagliaritani. Il terzo lima la pratica e lascia spazio solo alla teoria con un corso di cucina offerto dal maestro pasticcere Gianluca Aresu. Tutti i concorrenti, compresi quelli che non hanno goduto del favore della giuria, riceveranno in omaggio una bottiglia della cantina sponsor della settimana o selezionata dalla riserva del Niu Cagliari. Tra i votanti, infine, tutte le settimane viene sorteggiato un tavolo che vincerà una cena per due del valore di 50 euro a persona. Insomma, oltre all’esperienza e alla possibilità di mettere alla prova le doti culinarie misurandosi con una cucina professionale, e con un servizio di alto livello, c’è anche la soddisfazione di portare a casa qualcosa. Un po’ come succede nei canali della tivù generalista italiana che danno sempre più spazio alla cucina e agli chef che, oltre a essere professionisti acclamati, sono anche star del piccolo schermo. E chissà che qualche concorrente forgiato nelle cucine del Niu non possa aver messo in cantiere un’esperienza di questo tipo. Perché una volta che ci si è messi alla prova potrebbe arrivare il desiderio di riprovare un’esperienza simile alla “notte da chef”.
 

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