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La storia del Canopoleno nel libro di Derudas

SASSARI. Il Convitto Canopoleno occupa una parte importante nella storia di Sassari. Nato come Seminario Tridentino e poi diventato Convitto nazionale, è il solo fra quelli dell’antico Regno di...

20 dicembre 2018
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SASSARI. Il Convitto Canopoleno occupa una parte importante nella storia di Sassari. Nato come Seminario Tridentino e poi diventato Convitto nazionale, è il solo fra quelli dell’antico Regno di Sardegna a vantare un’ininterrotta continuità storica di quattro secoli (dal 1611 al 2011). Questo pomeriggio alle 17, nella Biblioteca comunale di piazza Tola, sarà presentato il libro “Il Convitto Canopoleno di Sassari”, di Marcello Derudas. Parleranno dell’opera Pietro Meloni, vescovo emerito di Nuoro, e Mauro Sanna dell’Università di Sassari. Concluderà l’autore, che dal 2009 al 2017 è stato il curatore dei preziosissimi Fondi storici del Canopoleno.

La monografia, unica nel suo genere, con l’ausilio di una rigorosa ricerca d’archivio, delinea i momenti salienti della storia del Canopoleno: dalla fondazione, agli inizi del Seicento, sino alla soppressione della Compagnia di Gesù, cui fu il Convitto fu affidato da Antonio Canopolo. Riemergono nel libro di Marcello Derudas le vicende di un plurisecolare luogo di educazione e di istruzione, legato alla storia di Sassari e delle classi dirigenti cittadine. Affidato ai padri di Sant’Ignazio, il Canopoleno ha visto lo scienziato Francesco Cetti porre quesiti al giovane Giovanni Maria Angioy. Ha attraversato tutto il periodo risorgimentale e poi il Novecento come un centro vivo di cultura, ospitando fra le sue mura scienziati come Antonio Fais e politici come Filippo Garavetti ed Enrico Berlinguer. Ha conosciuto la terribile peste del 1652 e gli orrori delle due guerre mondiali. Oggi, con il libro di Derudas, il Canopoleno si ripresenta sul palcoscenico della Storia e lo fa con uno studio di grande spessore condotto su carte inedite.

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