La Nuova Sardegna

Anna Tifu protagonista nella stagione sinfonica di Santa Cecilia

Anna Tifu
Anna Tifu

La violinista cagliaritana sul palco a Roma per un concerto con musiche di Sibelius, Stravinskij e Berlioz

3 MINUTI DI LETTURA





ROMA. Shostakovich, Sibelius, Il repertorio romantico, Brahms: queste note fanno battere il cuore della violinista cagliaritana Anna Tifu, protagonista del concerto per la stagione sinfonica di Santa Cecilia in cartellone giovedì 24 ottobre con il direttore ospite dell’Accademia Nazionale Mikko Franck. L’ ex bambina prodigio - debuttò alla Scala a 12 anni – proporrà appunto il concerto per violino e orchestra di Jean Sibelius, al quale dice di essere particolarmente legata perché con quella composizione nel 2007 vinse a Bucarest il premio Enescu.

“E’ uno dei miei preferiti, forse quello che ho eseguito di più nella mia carriera. Musicalmente è un concerto che permette al violinista di esprimere tutto, tecnicamente è molto difficile, l’ aspetto più impegnativo è reggerlo dall’ inizio alla fine, richiede tantissima energia e controllo”.

Nel concerto ceciliano - repliche venerdì 25 ottobre alle 20:30 e sabato 26 alle 18 - Franck proporrà anche l' Ouverture da Bèatrice e Bénédict di Berlioz e La Sagra della Primavera di Stravinskij.

Anna Tifu è figlia d’ arte. Il padre violinista, per molti anni primo violino alla filarmonica di Bucarest, venne a Cagliari nel 1983 e conobbe per caso a teatro la donna che poco tempo dopo sposò trasferendosi nel capoluogo sardo. Anna racconta di aver scoperto la musica a sei anni. “Sentivo papà suonare in casa, il concerto di Tcaikosvky in particolare. Ho cominciato con lui, non è stata assolutamente un obbligo ma una mia scelta. E’ stato lui il mio primo insegnante”.

I successi non si sono fatti attendere: a otto anni il primo concorso vinto, poi a 12 il debutto alla Scala. “E’ il momento che ricordo con più emozione. Quella volta ho capito che quella sarebbe stata la mia vita anche perché è l’ unica cosa che so fare bene”. Il suo idolo è sempre stato il violinista israeliano Itzhak Perlman. Tra i fuoriclasse di oggi, apprezza molto la georgiana Lisa Batiashvili, ospite frequente dell’ Accademia Nazionale. Il suo debutto nella stagione sinfonica di Santa Cecilia risale al 2016 con il Concerto n. 1 per violino e orchestra di Shostakovich, diretto da Yuri Temirkanov.

“Se non avessi fatto la violinista – dice con un sorriso - forse avrei fatto la ballerina ma mangio tantissimo e quindi non andava bene…”. Sui casi di molestie e abusi da cui si è sviluppato il movimento “Me too”, Anna Tifu ha una posizione ben precisa: “Non sto sempre dalla parte delle donne perché secondo me molte ci hanno marciato. Uscire dopo 20-25 anni… mi pare una cosa un po’ esagerata. Ho vissuto anch’ io sulla mia pelle esperienze simili perchè ci sono personaggi importanti e influenti che approfittano della loro posizione. Ma non sono per rovinare la carriera di una persona sulla base di un fatto avvenuto tanto tempo fa, bisognerebbe anche vedere come è successo”.

Chiarisce di non essere una fan di Paganini. “Al di là delle difficoltà, musicalmente non mi dà la soddisfazione che possono darmi altri concerti. Comunque l’ ho suonato anche in Russia ma se posso lo evito”. Ama i film horror, il cinema e le serie tv che le fanno compagnia nei molti viaggi di lavoro, la musica rock e ascolto tutti i generi musicali “anche perché studiando classica tutto il giorno bisogna evadere un pochino”.

Non è contraria alle collaborazioni al di fuori del suo mondo, già avvenute come in occasione della commemorazione di David Bowie a Stoccolma quando ha suonato sul palco con Zucchero e i Simple Minds, o con il direttore Enzo Bosso. “Se mi chiamassero i Muse andrei anche domani – dice - . Faccio un appello ai Muse : io sono qui, pronta”. Progetti discografici? “Per ora no, ma magari dopo il concerto di Santa Cecilia…”. (ANSA).

Primo piano
La tragedia

Tempio, in migliaia per l’ultimo saluto a Gaia Costa: «Morte prematura e ingiusta»

Le nostre iniziative